L'INCHIESTA. Il comandante della Polizia municipale: «Nelle rotatorie auto a velocità limitata»
Numerosi incidenti tra le vie di Scipione Campo e Mario de Sotgiu
È l'ultima nata ma qualche piccolo problema, forse di natura genetica, comincia a mostrarlo. O, probabilmente, la rotatoria tra via di Scipione Campo e via Mario De Sotgiu, parallela di via Santa Gilla, non è stata ancora del tutto metabolizzata. Bastano un paio di minuti di osservazione per notare che le auto, provenienti dai due opposti sensi di marcia su via di Scipione Campo, ignorano, o quasi, lo stop che si trovano davanti prima delle diramazioni. E le chiazze color ruggine sull'asfalto (provocate dal liquido del radiatore), insieme alle strisciate dei copertoni, sono i segni inequivocabili degli incidenti, non tantissimi a dire il vero, registrati anche in questo angolo di città.
POLIZIA MUNICIPALE «Quello dei sinistri - spiega Mario Delogu, comandante della Polizia municipale - purtroppo è un aspetto che riguarda tutte le rotatorie e tutti gli incroci. Questi ultimi, francamente, erano decisamente più pericolosi. Non fosse altro che per il tipo di impatto sulle vetture, di solito laterale ma ottenuto con una velocità diversa, più alta. Le rotatorie hanno il vantaggio di costringere il guidatore a una maggiore attenzione, quindi, a procedere a un ritmo molto più basso. Diciamo che, grazie anche alla velocità ridotta e all'angolazione degli urti tra veicoli, i rischi sono diminuiti».
SINISTRI IN CALO Incidenti in calo, dunque, e con essi, di conseguenza, il numero dei feriti e l'entità dei traumi. «Non abbiamo ancora i dati precisi del 2016 - dice Delogu - ma quelli degli anni precedenti erano abbastanza confortanti. È chiaro, non possiamo non tener conto, che in città, tutti i santi giorni, entrano tra le 160 e le 170 mila auto. Numeri enormi che potenzialmente, è scontato, tendono a far crescere quello degli incidenti».
COLLISIONI Non è solo statistica, bensì constatazioni quotidiane di chi sta al “fronte” come gli uomini del comando dei vigili. Che, peraltro, specie in questo particolare periodo dell'anno, sono sulle strade ininterrottamente tutto il giorno. Resta, tuttavia, un approccio difficile alle rotatorie i cui benefici, rispetto ai tradizionali incroci con semaforo, sono evidenti. E questo si nota soprattutto nell'anello di via Is Mirrionis, uno degli snodi nevralgici del traffico, durante le ore di punta. Non sempre si rispetta la corsia giusta per la svolta e così, non di rado, capitano le collisioni.
IS MIRRIONIS La creazione della pista ciclabile, e la conseguente riduzione della carreggiata a una sola corsia per le auto, ha trasformato la rotatoria in una sorta di strozzatura e in un paradosso. Ovvero, è una soluzione poco compatibile con le bici, tant'è che la pista loro dedicata, guarda caso, si interrompe giusto in prossimità del rondò. Per i ciclisti attraversarlo è un incubo: è sufficiente una minima sterzata dell'auto affiancata per causare l'incidente. Forse in Comune stanno pensando a una soluzione che, almeno per il momento, nemmeno si intravede.
PRO E CONTRO Se da un lato, questo è certificato, le rotatorie hanno aumentato la sicurezza sulle strade (a livello nazionale gli incidenti si sono ridotti di oltre il 50 per cento), aggiungendo anche una netta riduzione dei costi di gestione e di sorveglianza (i semafori sono molto onerosi), dall'altro si è creato contestualmente un ostacolo per pedoni e ciclisti. E per l'amministrazione comunale, che ha fatto della mobilità sostenibile una bandiera da mostrare in ogni dove, non è un impedimento trascurabile.
LA MODA MUTUATA Il rondò alla francese, pressoché sconosciuto in Italia sino a pochi anni fa, adesso sembra imprescindibile da qualsiasi progetto di pianificazione della viabilità. Si realizzano ovunque, pure dove il buon senso lo sconsiglierebbe, e di tutte le dimensioni, maxi, medie e mini, facendo ipotizzare chissà quali miglioramenti al traffico. Che, va detto, ci sono eccome, anche con tutti i limiti evidenziati dagli studi sul campo. Sono utili, certo, non indispensabili come si vorrebbe sempre far credere. E poi costano, perché serve una superficie più ampia. In Francia le rotatorie si trovano sulle strade anche fuori dai centri abitati e svolgono egregiamente la loro funzione. Da noi, si arriverà a questo fra non molto.
LE NORME La circolazione nelle rotatorie è stata spesso interpretata a uso e consumo del singolo automobilista. In realtà, esiste la norma stabilita da una legge. E il ministero dei Trasporti scrive: «L'immissione nella circolazione sull'anello delle rotatorie è generalmente regolata con il segnale “dare precedenza”. Quale che sia l'ordine di precedenza stabilito nella rotatoria, chi si immette sull'anello deve azionare l'indicatore sinistro, chi ne esce deve azionare l'indicatore destro. In ogni caso l'anello della rotatoria è assimilato a un tronco stradale munito di diramazioni; durante la marcia su di esso, dunque, non è necessario mantenere la segnalazione dell'indicatore sinistro; è invece necessario moderare la velocità ai sensi dell'articolo 141, comma 3 e 4, e attenersi alle prescrizioni dettate dall'articolo 154».
Vito Fiori