VIA CINQUINI.
Per monitorare il numero di bambini nati ogni anno a Cagliari potrebbe bastare dare un'occhiata agli spazi verdi della città. L'unica regola della Festa degli alberi infatti è che vengano piantati tanti arbusti quanti sono i bimbi venuti al mondo negli ultimi dodici mesi. Il Comune e Legambiente per la sesta edizione dell'iniziativa hanno deciso di fare di più: oltre ai mille previsti, martedì nel parco di San Michele ne saranno piantati altri 500. La manifestazione ha due obiettivi: rendere la città sempre più verde e avvicinare i più piccoli alla terra e far capire loro che la natura è un vero tesoro da proteggere.
CITTÀ VERDI «Gli alberi ci donano tanto e ci aiutano a combattere i cambiamenti climatici», spiega la presidentessa di Legambiente Sardegna Annalisa Columbu. Della stessa opinione anche la responsabile della sezione cittadina Carla Varese che sottolinea come «la risposta delle scuole sia stata molto alta in una città che è tra le più verdi d'Italia». Alla festa (dalle 10 nel parco di San Michele con ingresso da via Dei Cinquini) prenderanno parte almeno 20 classi della scuola Primaria, Secondaria e dell'Infanzia con circa 400 bambini e 42 insegnanti. «Ma sono tutti benvenuti, speriamo che in tanti decidano di unirsi alla festa che è stata possibile anche grazie a Forestas, Erasmus e all'ordine degli agronomi» ha detto l'assessore comunale alla Cultura e al Verde pubblico Paolo Frau che ha fatto gli onori di casa durante la conferenza stampa che si è svolta ieri mattina in Municipio. «Gli alberi soffrono il caldo, sarebbe bello se i bambini tornassero di tanto in tanto per prendersi cura di quello che hanno piantato», suggerisce Columbu. Da Carla Varese poi, un piccolo trucco: «Consegneremo una targhetta a ogni bambino, così potrà sempre ritrovare la propria pianta».
L'APPUNTAMENTO Piccoli guerrieri pronti a difendere il mondo da gas serra e cambiamenti climatici. Così, armati di piantine, si presenteranno martedì i 400 bambini che per una volta avranno il permesso di sporcarsi le mani per una causa giusta.
Mariella Careddu