Cinquanta donne e cinquanta storie. Fatte di coraggio, resilienza e generosità. Come Maria Cristina Serci, vittima di violenza per anni e segnata dall'anoressia. È lei la prima classificata nella sezione “Donna al traguardo dell'anno”. Riceve 500 euro e una targa ricordo.
C'è un ex aequo nella seconda sezione “Raccontiamo le donne”: a pari merito gli scritti di padre Giuseppe Casti, sacerdote salesiano, e di Virginia Cicone. Per loro una raccolta di libri sardi offerti dal Comune e dall'editrice L'Unione Sarda, assieme alla targa ricordo. Menzioni e riconoscimenti speciali anche per un racconto in lingua sarda e per quello arrivato da più lontano (da Modugno).
Nella serata di ieri spazio anche al premio Sorellanza, assegnato alle vincenziane della Medaglia Miracolosa. Sono i vincitori del concorso “Donna al traguardo dell'anno”, promosso dall'omonima onlus e patrocinato dal Comune e dal Presidente del Consiglio regionale. «Siamo arrivate alla quindicesima edizione», spiega Silvana Migoni, presidentessa dell'associazione Donne al traguardo. «Sino a oggi abbiamo raccolto circa settecento storie, dietro ci sono donne di immenso valore di cui nessuno sa nulla. Nel nostro piccolo cerchiamo di farle emergere».
Presente anche la prefetta Giuliana Perrotta: «Sono felice di prender parte a questa iniziativa. È la giornata delle premiazioni ma ricordiamoci della grande problematica che riguarda le donne: la violenza. Si dice spesso che la donna deve denunciare ma quando lo fa spesso è sola. Per questo è necessario creare una rete».
Sa. Ma.