L'Anci protesta
Un taglio inatteso, che in certi casi è «superiore anche al 50 per cento delle dotazioni storiche» a disposizione dei Municipi per le spese elettorali, essenziali per il funzionamento dei seggi durante il prossimo referendum. La sorpresa è arrivata ieri mattina con la comunicazione delle prefetture. Da quel momento «stiamo ricevendo dai Comuni forti proteste, in quanto le somme tagliate riguardano in particolare lo straordinario, peraltro obbligatorio, dei dipendenti comunali e le spese essenziali per la gestione delle operazioni di voto», scrive il presidente dell'Anci Sardegna Pier Sandro Scano.
Le ripercussioni maggiori rischiano di averle i dipendenti comunali, a cui non verrebbero pagati gli straordinari. Sarebbero salvi, invece, i fondi che garantiscono il pagamento dei componenti dei seggi.
Scano ha inviato una lettera al presidente nazionale dell'Anci Antonio Decaro. «Vista l'urgenza, chiediamo un immediato intervento sul Governo per ripristinare gli stanziamenti storici», spiega Scano. (m. r.)