VENERDÌ, 01 MAGGIO 2009
Pagina 2 - Cagliari
di Mario Girau
Stupendo mix tra cagliaritani e turisti I duchi di Kent sono gli ospiti d’onore
CAGLIARI. Non ci sono incertezze: anche quest’anno sarà una grande festa come nelle migliori tradizioni del Primo maggio. E saranno almeno centomila, migliaia gli stranieri - come fanno capire i pullman gran turismo, gli alberghi, le agenzie di viaggio e le navi da crociera in porto - gli spettatori della trionfale partenza di sant’Efisio verso Nora. Molti turisti mossi dalla fede, altri richiamati dalla più grande processione folclorica del Mediterraneo e tra le più spettacolari d’Europa, tanti dal pacchetto musical-sportivo-culturale allestito da Regione, Comune e Provincia per dare il via alla stagione turistica.
A sant’Efisio si chiedono numerosi miracoli. La maggior parte rimangono chiusi nel cuore degli uomini e delle donne. Sono ambientati davanti all’altare, al cocchio, alimentati da lacrime e sofferenze, portati da decine di rosari. Alcuni, di dominio pubblico, ieri scritti nelle pagine di storia, oggi nei depliants in carta patinata tradotti in sette lingue - in inglese per i duchi di Kent, ospiti d’onore - e adesso rilanciati da internet e dale tivù.
Ecco perché oggi non è sbagliato parlare di due feste di sant’Efisio: una religiosa, l’altra civile. La prima è il risultato di un percorso annuale senza soluzione di continuità. Si origina nella chiesa di Stampace, è alimentata dall’arciconfraternita del Gonfalone che tiene insieme con la preghiera, statuti, regolamenti, centoventi tra confratelli e consorelle custodi di una tradizione cristiana continuamente alimentata da liturgie, catechesi, opere di carità che iniziano il 15 gennaio - dies natalis di sant’Efisio - prosegue il 19 marzo (elezione del terzo guardiano), raggiunge l’apice nel mese efisiano (25 aprile-25 maggio), ma non cessa nel resto dell’anno.
Il sindaco Emilio Floris è categorico: «La festa di sant’Efisio è un evento specificamente religioso e tale deve restare». I festeggiamenti civili negli ultimi tempi hanno conquistato uno spazio rilevante, che quest’anno prevede ventisette manifestazioni d’arte, cultura, musica, teatro, fanfara e carosello dei carabinieri, mostre temporanee e permanenti, un centinaio di monumenti aperti, sport, opere liriche e balli folcloristici. Tre gli appuntamenti da ricordare tra i molti altri: la rassegna Echi Lontani, è la quindicesima edizione, con un concerto di musica barocca, alle 21, al Teatro Comunale e domani, alle 20.30, nella chiesa di San Sepolcro. Sempre domani, alle 10.30, al Ghetto deglio Ebrei, l’inaugurazione di Monumenti Aperti. Infine, domenica, alle 19, al Teatro Lirico, il recital del pianista Francesco Nicolosi. Tutto serve per far conoscere un appuntamento di fede e religiosità popolare che presto l’Unesco riconoscerà bene immateriale dell’umanità.