Il Gruppo Dem propone per il futuro un nuovo metodo di selezione
L'attuale scelta degli scrutatori elettorali - adottata anche per il referendum costituzionale di domenica 4 dicembre - non piace al Gruppo consiliare del Partito democratico. «Il Pd», chiarisce Fabrizio Rodin, presidente del Gruppo Dem di palazzo Bacaredda, «propone il sorteggio all'interno dell'albo degli scrutatori. Auspichiamo che la Commissione elettorale in futuro sia concorde all'unanimità sulla procedura da adottare per porre fine a un potere decisionale su un nome piuttosto che un altro». Non si tratta soltanto di un auspicio. «Anche per il referendum di domenica noi Democratici», osserva Rodin, «in Commissione elettorale abbiamo proceduto all'estrazione dei nomi, questo a garanzia di tutte le cittadine e i cittadini». Insomma, per il futuro «nessuna corsia preferenziale».
LE CIFRE Il sistema di selezione degli scrutatori accende il dibattito in occasione di ogni ricorso alle urne. Nelle circa 180 sezioni elettorali cittadine ogni prova con il voto richiede la nomina di un presidente, di un vice e di oltre 500 scrutatori, scelti dagli appositi albi che vengono aggiornati ogni anno. Su come vengono individuati i nomi degli scrutatori la normativa lascia un margine di scelta alla Commissione elettorale. Rodin: «La regola generale è dettata dalla lettera a del comma 1 dell'articolo 6 della legge 95 del 1989». È nella disponibilità della commissione, «e quindi dei consilgieri comunali che ne fanno parte», procedere alla «scelta della modalità per l'individuazione dei nomi degli scrutatori, come ad esempio sorteggio o indicazione di nomi specifici». La scelta va quindi «effettuata individuando i nomi tra quelli compresi nell'albo degli scrutatori». Come procede la Commissione? «All'unanimità sulla selezione dei nomi e, se non c'è l' unanimità ciascun membro della Commissione elettorale vota per un nome». È proclamato eletto «chi ha ottenuto il maggior numero di voti».
LA SCELTA Il Pd ha deciso di differenziarsi dagli altri Gruppi. «Sosteniamo che è necessario procedere al sorteggio e non alla scelta dei nomi degli scrutatori da parte della commissione», ribadisce il presidente Rodin. «Non capiamo perché debba esserci una discrezionalità dei componenti della Commissione sulla scelta di una persona piuttosto che di un'altra, visto che i cittadini e le cittadine iscritte all'albo hanno tutti pari requisiti e diritto di poter fare gli scrutatori». Non sarebbe giusto affidare questo incarico ai disoccupati? «La Commissione all'unanimità può scegliere le procedure di selezione e si può trovare uno strumento tecnico per una sorta di aggiornamento dell'albo. Per riuscirci ci deve essere prima di tutto la volontà politica che decida di abbandonare i vecchi meccanismi».
Pietro Picciau