Alla festa in Consiglio, il monito del patron: basta chiacchiere, parli il campo
Il presidente: «Grazie per l'aiuto sullo stadio» T ommaso Giulini ha comprato il Cagliari per onorare due padri. Quello naturale, il Conte Carlo Enrico, e quello affettivo, la Sardegna. Suo padre fondò la Fluorsid nel 1969 per trasformare una ricchezza mineraria nella più importante industria di fluoro al mondo. E siccome il presidente sa che la trasformazione dei prodotti grezzi è un processo complicato, usa la saggezza del fuoco lento. «Se ognuno fa ciò che deve e come deve, andrà tutto bene», ha detto ieri in consiglio regionale davanti alla squadra e al suo staff. Sulle polemiche degli ultimi giorni trancia di netto da vero imprenditore. «Facciamo parlare solo il campo, basta chiacchiere. La squadra si vedrà in campo».
LO STADIO E a proposito di campo, questo era il vero argomento della giornata. Infatti, mandato in pensione il vecchio Sant'Elia, il presidente ha pronto il progetto per lo stadio provvisorio. E poi la grande opera che darà lustro, posti di lavoro, ricchezza. «Ringrazio le istituzioni - ha detto - per la celerità e la passione con la quale accompagnano questo investimento. È stata approvata una fondamentale variante e ora siamo pronti a fare il nostro dovere».
E certo, la squadra sta soffrendo molto in questi giorni. Dopo un inizio di campionato brillante si è trovata in difficoltà. A Rastelli non resta che fare un commento di speranza: «Speriamo che ricordare la promozione in Serie A qui in Consiglio Regionale possa ricordarci cosa siamo in grado di fare».
LA LEZIONE DEL PADRE Di questo ne è sicuro il presidente del Cagliari, in sella dal giugno 2014. Giulini assicura l'impegno massimo di tutti. Le sue parole, però, sono pesate, misurate ed essenziali. Non accetta polemiche né si lascia andare a commenti fuoriluogo. Si limita a puntualizzare il suo impegno massimo come imprenditore. E rievoca la lezione appresa da suo padre: «Ovvero umiltà, coraggio, onestà, in campo e nella vita». Sembra quasi che il presidente voglia lanciare un messaggio alla squadra.
Fa inoltre un appunto sul Gerrei, cioè la zona geografica nella quale la famiglia Giulini ha iniziato la sua impresa con la miniera di Silius. E chissà che non ci sia un comune intento, suo e della classe politica, per un nuovo ragionamento su quel comparto ormai chiuso da anni. L'accenno, infatti, è stato visto dalla Giunta con grande interesse. «Voglio ribadire che la squadra dei sardi può e deve servire alla Sardegna sotto diversi punti di vista. Culturale, economico, turistico e di immagine. Oltre che naturalmente sportivo. Per Natale regaleremo il bottone in filigrana del costume sardo a tutte le donne del Cagliari».
NESSUNA POLEMICA Giulini, nonostante un passato da portiere, ha saputo dribblare molto bene le domande dirette sulle polemiche nate in questi giorni, fra panchine ipoteticamente a rischio e giocatori poco vicini al gruppo. Il presidente ha sorvolato. Quando gli è stato chiesto se Rastelli potesse dormire sonni tranquilli, Tommaso Giulini non ha neppure fatto terminare la domanda. Ha messo le mani sul microfono e col migliore dei suoi sorrisi ha ringraziato tutti ed è andato via.
Virginia Saba