Il discorso Il comandante generale dell'Arma 



I «troppi caduti dell'Arma» e «le vittime del terremoto in Abruzzo»: a loro ha rivolto il suo pensiero il comandante dei carabinieri, generale di corpo d'armata Gianfrancesco Siazzu, nel corso delle celebrazioni per il 161° anniversario della carica di Pastrengo. Celebrazioni tenute per la prima volta in quella Sardegna che, ha ricordato il generale, «custodisce le mie origini e gli affetti più cari», e in una caserma, la “Zuddas” di via Sonnino, sede del comando regionale dell'Arma, in cui Siazzu ricorda di aver visto schierati, «ormai decenni fa», il «gruppo squadroni».
«GRAZIE» Di fronte ai militari del quarto reggimento carabinieri a cavallo, il generale ha ringraziato il sindaco di Cagliari Emilio Floris per l'impegno messo in campo affinché la città potesse ammirare una delle espressioni dell'Arma più dense di tradizioni: la commemorazione di Pastrengo, appunto, il carosello storico (che si terrà stasera nel campo d'atletica di via dello Sport) e il concerto della Fanfara della scuola Allievi di Roma.
EREDITÀ Il comandante generale si è poi rivolto ai militari del quarto Reggimento, schierati di fronte a lui: «Nei vostri volti - ha detto il generale - trovo lo stesso spirito dei valorosi militari che, con la carica di Pastrengo, compirono un'azione militare che è il simbolo immutabile dell'impegno dell'Arma per la patria. Quella carica - ha proseguito Siazzu - portò alla vittoria dell'armata sarda, che proprio in quell'anno, il 1848, cominciò a esibire il tricolore: l'evento riassume la doppia natura del carabiniere come soldato e tutore dell'ordine pubblico. È per quella doppia natura che l'Arma è impegnata sia in missioni di pace che nella lotta alla criminalità».
DUE SECOLI Il generale ha concluso il suo discorso ricordando ai militari schierati nel cortile del comando di via Sonnino che i carabinieri sono eredi di una tradizione che ha quasi due secoli di vita: la fondazione dell'Arma risale infatti al 13 luglio 1814. ( m. n. )

01/05/2009