Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Franco Lorenzoni, l'avventura pedagogica di un maestro di scuola capace di ascoltare

Fonte: L'Unione Sarda
17 novembre 2016

Oggi incontro a cagliari

 

 

 

 

C ome più di una volta succede, spesso sono i bambini a illuminare gli adulti, a indicare loro la strada. A tradurre nella semplicità disarmante della loro lingua il senso di un impegno, di una visione del mondo. Così, alla fine dell'anno scolastico, l'ultimo di un quinquennio trascorso con i bambini della primaria di un paesino umbro dove Franco Lorenzoni è un maestro molto amato, è Marianna a riassumere il valore di un certo modo di interpretare l'insegnamento, di fare scuola, ma anche di imparare e diventare grandi. Lei e i suoi compagni hanno appena messo in scena “La scuola di Atene” di Raffaello e dialogato con i filosofi raffigurati nel quadro. Nel giardino della scuola discorrono sullo spettacolo. Secondo Marianna «Raffaello ha reso i filosofi veri per metà, noi li abbiamo resi veri per l'altra metà». Ecco, s'illumina Lorenzoni, la cultura è una metà incompiuta, l'altra parte si compie a scuola, nello sforzo collettivo degli scolari e dei loro maestri, nel dialogo costante dove il sapere non si trasmette, ma si costruisce insieme, e si nutre e si colora dei ragionamenti, dei pensieri e delle emozioni di chi sta in classe. E che, in questo modo, si trasforma in una comunità, dove ogni voce arricchisce e vivacizza la discussione.
Quando Franco Lorenzoni, maestro elementare a Giove, fondatore dal 1980 ad Amelia la Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa, ha scritto I bambini pensano grande. Cronaca di un'avventura pedagogica (Sellerio), fa riferimento proprio a queste riflessioni profonde e preziose che i suoi allievi e allieve di una quinta elementare hanno espresso nel corso di lunghe conversazioni sui temi più vari. Un viaggio in cui «ascoltando nascere giorno dopo giorno ragionamenti, ipotesi e domande ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a scoperte preziose, che ci aiutano ad andare verso la sostanza delle cose e verso l'origine più remota del nostro pensare il mondo». Un'esperienza che sarà oggetto di un incontro di formazione aperto a tutti nell'ambito del Festival Approdi, organizzato da Carovana Smi e Tuttestorie (oggi alle 16.30, Teatro Massimo di Cagliari). ( f.r.p. )