I 150 anni dell’Hortus Botanicus Karalitanus. Iniziative culturali e scientifiche per inaugurare il suo rinnovamento
L’orto botanico di Cagliari è in festa per i suoi 150 anni. Tante le iniziative previste per una settimana di celebrazioni, a partire dalla giornata di oggi che ha dato ufficialmente il via ai festeggiamenti.
Un giardino aperto tutto l’anno, con iniziative culturali e scientifiche, fruibile da tutti, addetti ai lavori e non, è il sogno che sta pian piano diventando realtà all’Hortus Botanicus Karalitanus (HBK) grazie alla collaborazione fra Università di Cagliari, la Regione Sardegna e il Comune. Da un po’ di tempo, infatti, sembra siano state finalmente comprese le potenzialità di questo importante centro di ricerca e di acclimatazione di piante provenienti da tutto il mondo, nonché luogo ameno e di svago, che occupa un posto speciale nella memoria dei suoi storici frequentatori. Non solo ricerca universitaria ma anche divulgazione, quindi, è ciò che si sta cercando di portare avanti in un orto che – come qualcuno ha ricordato – ha la fortuna di trovarsi al centro della città e di farne parte storicamente, archeologicamente ed emotivamente. «È stato creato un centro di servizio per l’Ateneo e per la città – ha spiegato questa mattina la Rettrice Maria Del Zompo – affinché il giardino fosse più vivace e vissuto. E il risultato è stato un luogo dove Università e città non si distinguono e dove è possibile capire quanto la cultura sia fondamentale per farci crescere e farci vedere il bello che ci circonda».
Maestro di cerimonie di questa settimana è Gianluigi Bacchetta, da un anno direttore dell’Orto botanico di Cagliari, che stamane nel corso delle celebrazioni, ha ricordato coloro che prima di lui hanno ricoperto questo ruolo, così come tutte le persone che con il proprio lavoro hanno contribuito alla ricerca e alla cura del giardino. Dal 1866 con il primo direttore, Patrizio Gennari – docente dell’Università di Cagliari – che nel 1862 avviò l’allestimento dell’orto insieme al giardiniere Giovanni Battista Canepa – ai rettori dell’Università che nel tempo si sono succeduti e hanno avuto sempre un’attenzione per le attività scientifiche che si svolgevano nel giardino.
Un augurio personale e a nome della Società Botanica Italiana che presiede, lo ha portato Consolata Siniscalco, ripercorrendo prima di tutto la storia degli orti botanici in Italia, che 500 anni fa erano dedicati alla conservazione delle sole piante officinali e poi di quelle tessili, mentre in seguito sono stati destinati anche all’acclimatazione delle specie anche di interesse agricolo. Come le piante sono indispensabili per la vita, i giardini botanici lo sono per le stesse piante. «L’orto botanico – spiega – è un avvocato del regno vegetale, che si preoccupa di conservare e divulgare la sostenibilità ambientale».
Per festeggiare, dunque, e inaugurare questo nuovo corso dell’Orto botanico di Cagliari, da martedì 15 a domenica 20 novembre sono previsti convegni, anche in collaborazione con l’Agenzia regionale Laore, visite guidate gratuite all’orto e al museo botanico, attività laboratoriali, degustazioni e una estemporanea di pittura.
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