Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Abbanoa, guerra agli inquinatori

Fonte: L'Unione Sarda
15 novembre 2016

Scarti di lavorazione nelle acque: tremila ispezioni e settecento denunce

 

 

 

Scarti di macellazione, residui della trasformazione del latte, delle olive, delle uve, idrocarburi, vernici: c'è un po' di tutto negli impianti di depurazione dell'acqua sparsi per la Sardegna.
Continua la lotta di Abbanoa agli incivili che smaltiscono gli scarti di lavorazione danneggiando gli impianti di depurazione delle acque. Solo sul fronte delle utenze produttive, negli ultimi sei anni sono state censite 6.137 attività con l'obiettivo di accertare la regolarità degli scarichi.
Nello stesso periodo sono state compiute circa tremila ispezioni (2.744), i controlli sulla qualità dei reflui sono stati quasi cinquecento (497), mentre le denunce presentate sono state 753. «Nel corso del 2015 e nei primi sei mesi dell'anno, Abbanoa ha dovuto far fronte a una vera e propria emergenza», spiega una nota della società che gestisce 13.000 chilometri di reti idriche e 344 depuratori in tutta l'Isola. Tra quelli per i quali sono stati segnalati alle autorità scarichi non autorizzati, tra il 2015 e il 2016, ci sono gli impianti di Usini, Oliena, Settimo San Pietro, Lanusei, Mamoiada, Thiesi, San Gavino Monreale, Villanovaforru, Marrubiu, Buddusò, Dorgali, Nulvi, Oschiri, Guspini, Dolianova, Muravera-Costa Rey, Serdiana, Olbia e Arzachena.
Intanto, da Legambiente arriva una buona notizia: il depuratore di Is Arenas si conferma uno tra i migliori d'Italia per capacità di depurazione (insieme quello nuorese di Su Tuvu). Un importante riconoscimento a garanzia della tutela dell'ambiente. Fondamentale, in questo senso, è l'attività svolta dall'impianto di Is Arenas che, oltre alla tutela del litorale cagliaritano, contribuisce al mantenimento dell'equilibrio idrosalino di Molentargius. ( ma.mad. )