Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Al via la stagione dei ricci, grande folla tra i tavolini della cittadella di Su Siccu

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2016

Pesca condizionata dal cattivo tempo

 

Più del maestrale poté il digiuno prolungato, la passione sfrenata dei cagliaritani per i ricci di mare. E così ieri mattina, dopo uno sguardo al cielo per sincerarsi del beltempo, in tanti si sono ritrovati a Su Siccu per onorare il frutto di mare dalle uova rosso-fuoco che da novembre a fine maggio sarà l'ossessione gastronomica dei buongustai. E se verso le undici i tavolini erano ancora quasi tutti vuoti, il numero di prenotazioni che stava arrivando nei chioschi della cittadella faceva ben sperare. Così è stato. Verso l'ora di pranzo trovare un posto al sole era pressoché impossibile. L'unico handicap, la quantità di prodotto disponibile.
«Il maestrale e il cattivo tempo non hanno permesso di raccogliere le giuste quantità di ricci e così molti di noi sono rimasti a terra», racconta Gesuino Banchero, uno dei 189 pescatori subacquei professionali autorizzati dalla Regione a immergersi nei fondali dell'Isola. «Purtroppo abbiamo visto anche ricci sottomisura la cui pesca fa male al mare e ancora di più a noi stessi operatori che troviamo anno dopo anno fondali sempre più poveri».
Anche per questo, in giro tra i tavoli della cittadella qualche malumore tra i clienti si è fatto sentire. «Troppo vuoti, troppo piccoli», dice Sandra Virdis, che si ripromette, «come faccio d'altra parte ogni anno, di tornare e ancora tornare a Su Siccu fino a non farcela più. Ma questo accadrà solo a maggio, quando i chioschi saranno definitivamente smontati».
Un giro tra i tavoli per verificare i piatti e la scelta è presto fatta. Di ricci buoni ce ne sono eccome, nei vassoi distribuiti nella cittadella. «Bisogna essere saggi e attenti», avvertono Vincenzo Soddu e consorte, «per non restare poi delusi». Di certo hanno scelto bene Carlo, Paolo, Alessandro e ancora Carlo, tutti arrivati da Monserrato per «inaugurare la lunga stagione delle abbuffate in riva al mare». Habitué di Su Siccu, non disdegnano certo gli altri appuntamenti con i ricci di mare. E poco importa se gustarli costa qualche chilometro in più per raggiungere Alghero o il Sulcis. «Le sagre - dicono - sono manna per chi ha una crisi d'astinenza che dura cinque, sei mesi».
È stata dunque una gran bella domenica, per gli inguaribili appassionati dei ricci. Grazie anche al sole che per qualche ora ha riscaldato la passeggiata sul lungomare. Il tempo necessario per consentire una sosta ai tavoli all'aperto della pineta di Bonaria. Un'inaugurazione avvenuta sabato, in sordina, anche per colpa del maltempo, e recuperata ieri mattina con un consistente afflusso di clienti.
Ora non resta che lavorare. I subacquei per raccogliere i frutti di mare, gli operatori dei chioschi per offrire ai loro clienti i prelibati ricci.
A. Pi.