Il festival Sino al 25 novembre a Cagliari Approdi d'arte
nelle tempeste
dell'esistenza
U n laboratorio artistico, sociale, umano, interculturale e interdisciplinare che trasforma gli spazi in luoghi di incontro, di scambio e di nuovi progetti. “Approdi” è questo e molto altro. “Una festa di arte e comunità”, giunta alla sua quarta edizione e organizzata dall'associazione culturale Carovana Smi.
«Nato per il quartiere di Sant'Elia, è oggi un progetto rivolto alla città di Cagliari», ha spiegato Ornella D'Agostino, direttrice artistica della rassegna. Quest'anno il festival darà valore e visibilità alla rete che Carovana Smi ha fondato con il Mibact, attraverso un progetto triennale (2015/2017) dal titolo “Silence in the dance landscape”. «L'obiettivo è quello di sottolineare come nei rapporti tra arte e coesione sociale, in un momento di grandi trasformazioni, la postura del silenzio e dell'ascolto è molto importante», ha ribadito D'Agostino. «Non possiamo continuare a ripetere meccanismi e linguaggi obsoleti rispetto allo scenario attuale».
Il festival, che si è aperto il 25 ottobre e si chiuderà il 25 novembre, avrà come teatro principale il Lazzaretto di Sant'Elia. Numerose le iniziative: dall'apertura, stasera alle 22, nei Grottoni della Galleria comunale d'arte, affidata ai cubani Omo Abbilona, a “Disigiu”, lunedì 14, con gli abitanti del borgo che saranno chiamati a raccontare i loro desideri. Da “Giro di stile”, 19 novembre, evento al femminile in cui sarà possibile scambiarsi i vestiti, a “Sant'Elia si fa bella!”, tra pulizia e smaltimento creativo, dal 14 novembre. Al Teatro Massimo, 17 novembre, l'incontro dedicato agli insegnanti con lo scrittore e maestro elementare Franco Lorenzoni. Poi il karaoke danzante, 20 novembre, con “Tutorial. Alieno nr. 1”. La proiezione di “Lunàdigas”, film di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler, il 21 novembre, e i “Monologhi impossibili”, performance di Carlo A. Borghi, il 25 novembre.
“Approdi” continuerà con una lunga coda, “Navigare i Confini”, pensato per rafforzare i rapporti tra migranti e popolazione locale.
Simona Arthemalle