Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutti in fila per i Monumenti aperti

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2009

I preferiti: Teatro civico e Casa massonica, bene anche il Ghetto e la Scala di ferro

Boom di visitatori: a due ore dalla chiusura erano 95 mila

Non accenna a diminuire, dopo 13 edizioni, la passione di cagliaritani e turisti per “Monumenti aperti”. Cifre da record per le presenze.
Novantacinquemila: tante, alle 18 di ieri, le persone che hanno firmato il registro delle presenze in uno dei 99 “Monumenti aperti” di quest'anno. E viste le file nutritissime che anche ieri sera si sono formate agli ingressi dei siti coinvolti, c'è da giurarci: la cifra finale, che sarà resa nota dagli organizzatori soltanto oggi, si attesterà ai livelli cui quest'iniziativa, giunta ormai al tredicesimo anno di vita, ci ha abituati.
LE CIFRE L'anno scorso, il totale fu di 134 mila visitatori. Livelli stellari: i cagliaritani non accennano a stancarsi di questi fine settimana culturali, con siti archeologici, chiese, edifici pubblici e privati aperti, visitabili con le informazioni fornite da 2500 fra alunni delle scuole cittadine, membri di gruppi e associazioni culturali, rappresentanti di enti vari. Anche perché la città ha ancora molto da rivelare, anche a chi c'è nato.
I PIÙ VISTI Anche perché le scoperte proseguono. Quest'anno, per esempio, fra le novità c'erano il Ghetto degli Ebrei, a Castello, e la Scala di Ferro: il primo, restaurato, fu restituito al pubblico per l'edizione di nove anni fa, ma negli anni scorsi non faceva parte della lista dei siti visitabili, e la notizia della riapertura l'ha fatto schizzare in alto nella lista dei più visitati tra sabato e ieri. Una classifica che vede in vetta il Teatro civico in Castello, seguito dalla Casa massonica, dal Museo archeologico della Sardegna e dalla Passeggiata coperta. Quinto, appunto, il Ghetto, per una cinquina che va tutta ascritta al quartiere pigliatutto: Castello.
LE TOMBE La Scala di Ferro, invece, proponeva uno straordinario spicchio di quella che, in età romana, fu la grande necropoli orientale della città (l'altra, quella occidentale, comprendeva la Grotta della Vipera), un cimitero enorme, che copriva l'area tra via Torino e il colle di Bonaria. Otto anni fa, le ruspe che scavavano nel cortile dell'edificio in cui dormì David Herbert Lawrence durante il suo viaggio in Sardegna urtarono qualcosa di inatteso: un cippo funerario. Era la tomba di un certo Paolino, facoltoso cittadino di origini campane. Attorno alla sua, sono state ritrovate varie tombe, in parte a incinerazione (I-II secolo dopo Cristo) e in parte a inumazione (III secolo: fra le altre, anche quella della moglie di Paolino e dei figli della coppia. Il gruppo di sepolture, insieme a resti delle fortificazioni altomedievali della città, si trovano al primo dei tre piani interrati del parcheggio ricavato sotto la Scala di Ferro e sono state fra le novità più ammirate di questa edizione 2009. ( m. n. )

04/05/2009