La Festa di Sant’Efisio: da 353 anni è la festa di tutta la Sardegna, in particolar modo della città di Cagliari che rinnova la devozione al santo che liberò la città dalla peste
Da 353 anni è la festa di tutta la Sardegna, in particolar modo della città di Cagliari che rinnova la devozione a Sant’Efisio, che liberò la città dalla peste. Nel 1656 scoppiò una terribile epidemia di peste (quella che viene descritta dal Manzoni ne “I Promessi Sposi”), che provocò la morte di oltre diecimila persone. La città invocò Sant’Efisio, promettendo di dedicargli un rito solenne se la peste fosse cessata. Sant’Efisio esaudì la preghiera e Cagliari mantenne il voto. Ogni anno il 1° maggio i gruppi folkloristici con gli abiti tradizionali dai colori sgargianti, le traccas, gli antichi carri in legno trainati dai buoi e i cortei dei cavalieri si radunano in Viale Fra Ignazio dove ha inizio il corteo che scende per Via Porto Scalas e continua fino a Via Azuni e piazza Yenne. Dopo la Santa Messa, il santo, addobbato a festa all’interno del Cocchio dorato, esce dalla chiesa a lui dedicata. La Chiesa di Sant’Efisio si trova salendo lungo la stretta via Sant’Efisio, che costeggia il fianco sinistro della parrocchia di Sant’Anna, nel cuore del quartiere Stampace, poco oltre la chiesa di Santa Restituta. La processione dei fedeli insieme al santo si immette in via Azuni dove si unisce al corteo dei gruppi in costume. La processione continua con canti e preghiere fino ad ar-rivare in piazza Yenne, poi verso corso Vittorio e via Sassari. Ed ecco che arriva in piazza del Carmine, percorre via Crispi, via Angioy, il largo Carlo Felice, via Roma e infine giunge in piazza Matteotti. Tutta la processione è uno scintillio di colori e profumi. I fiori, i canti e la musica delle launeddas allietano i pellegrini e i fedeli in questo cammino che ogni anno si rinnova con fede e riconoscenza verso Sant’Efisio. Durante il percorso avviene una particolare usanza tipica della Sardegna, Sa ramadura: con i petali dei fiori viene creato un tappeto sul quale passa il cocchio col Santo. Il cammino però non termina a Cagliari ma continua fino a Nora, il luogo del martirio del Santo, dove la statua rimane per tre giorni, nella chiesa di Sant’Efisio che sorge poco fuori dal centro abitato di Pula. Il 4 maggio la processione procede verso Cagliari e Sant’Efisio viene ricondotto nella sua chiesetta cagliaritana.