Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Linea 10, percorso a ostacoli Il bus che attraversa la città costretto a saltare molte fermate

Fonte: L'Unione Sarda
7 novembre 2016

Passeggeri scontenti: «Non basta un pullman per raggiungere la stessa destinazione»

 

«La linea che cambia la città», aveva annunciato, circa un mese fa, il presidente del Ctm Roberto Murru alla presentazione del nuovo percorso del 10. Certo, cambia la città. Ma non tutti gli utenti apprezzano il cambiamento: il nuovo capolinea di via Sant'Ignazio favorisce gli universitari ma danneggia chi abita nella zona del vecchio capolinea, in viale Trento: per arrivare in piazza Repubblica, bisogna prendere l'1, scendere in via Sonnino. Da lì ci si sposta in via Carbonia per salire sul 10 oppure si affronta una passeggiata di circa mezzo chilometro. Il nuovo percorso del 10 cambierà la città ma non gli automobilisti. Auto parcheggiate in doppia fila, auto ferme in corrispondenza di curve strette: i bus che collegano il Binaghi con via Sant'Ignazio, spesso, finiscono intrappolati nella giungla di lamiere.
I CAMBIAMENTI Problemi che, probabilmente, gli utenti sopporterebbero tranquillamente. Se non fosse che, complici anche le chiusure al traffico di alcune arterie cittadine, quella linea è qualcosa di completamente differente rispetto a quando era nata: partiva dal Binaghi e, passando per via Cagna, via Curie, via Cugia, saliva in via Alghero e, attraversando via Garibaldi, via Manno e il corso Vittorio Emanuele, arrivava al capolinea di viale Trento. Percorso simile al ritorno con alcune varianti legate ai sensi unici: anziché passare per il Corso percorreva via Mameli.
I PROBLEMI Per i residenti di Monte Urpinu, di Villanova e di Sant'Avendrace una linea quasi vitale. E tutti, più o meno, avevano accettato che, pedonalizzate via Garibaldi e via Manno, il bus non passasse più per le due arterie commerciali. Un problema, soprattutto, per chi abita nella parte alta della Marina e in via Manno che, per raggiungere la fermata più vicina, devono fare una passeggiata. Ma, in fondo, la rivitalizzazione delle arterie commerciali può valere un sacrificio. Solo che, in seguito, è arrivata anche la pedonalizzazione del Corso: cambiato, nuovamente, l'itinerario, si sono ritrovati senza mezzi pubblici anche i residenti di Stampace alta.
LE NOVITÀ E, circa un mese fa, è arrivato il nuovo percorso. Che, appunto, crea difficoltà ai residenti di Sant'Avendrace. Ma, in questo periodo, i problemi più grossi li stanno vivendo quelli che vivono a Villanova e zona limitrofe. Hanno scoperto che la fermata più vicina è quella di via Carbonia. Certo, potrebbero raggiungerne un'altra usando il 7, la linea che attraversa il centro storico. Ma, mediamente, passa ogni mezz'ora. E, se ne non bastasse, a complicare ulteriormente le cose, ci sono i lavori in via Alghero. In passato, era sparita la fermata nella parte alta perché non c'era il raggio necessario per effettuare la curva da via Sonnino; ora è stata soppressa anche quella della parte bassa: in pratica, tra la fermata di via Carbonia e la successiva, in via Pessina, ci sono oltre 700 metri.
L'INCIVILTÀ Problemi legati all'itinerario. A cui, frequentemente, se ne aggiungono altri causati dalla maleducazione degli automobilisti. Ci sono alcuni punti che mettono a dura prova l'abilità degli autisti: lasciata viale Regina Margherita, l'ingresso in via Carbonia è tutt'altro che agevole per le auto parcheggiata in maniera fantasiosa. E, qualche metro più avanti, la curva prima della fermata è spesso occupata da mezzi fermi a destra e sinistra: serve il goniometro per superarla. Poi ci sono le auto in parcheggiate in doppia fila e nella corsia di immissione del semaforo di via Scano, quelle che spessissimo occupano lo spazio davanti alla pensilina di via Sonnino. Ma questa non è una novità: gli automobilisti danno spesso la sensazione di mal sopportare chi usa i mezzi pubblici.
Marcello Cocco