Bed & breakfast fra vocazione e critiche: gli albergatori sbagliano bersaglio
Si integra il reddito mensile con le stanze condivise
C'è Flavia Oertwig, videomaker: a Cagliari ha tenuto la residenza, ma è spesso in viaggio e la città in cui passa più tempo è Berlino. «Ho deciso di fare il B&B per non dover vendere la casa che sento come nostra e potermela godere quando torno con la famiglia». Quando torna, le stanze non le affitta: «Le usiamo noi». Ha chiuso le cose più care in un baule. Per il resto, quando la famiglia è via, nella casa di Villanova i libri, i mobili, la cucina, inclusi alcuni pezzi di design, sono a disposizione degli ospiti: «Mai un furto né un problema». Per Flavia, ospitare non è un lavoro: «È un modo per arrotondare. Ma anche uno stile di vita. Quando vado a Parigi o a New York, uso AirBnb: trovo case decisamente più belle e accoglienti delle stanze d'albergo. E spendo molto meno».
LE ACCUSE Benvenuti su AirBnb, piattaforma che tormenta i sogni degli albergatori, per i quali è un po' l'Uber della ricettività e mina la professionalità di tutto il settore. «Molte grandi città, nel mondo, stiano invertendo la rotta», sottolinea Mauro Murgia, presidente di Federalberghi Sud Sardegna: «Col dilagare dei B&B i Comuni incassano meno tasse il prezzo degli affitti si impenna, portando allo spopolamento dei centri urbani». Il loro avversario sono gli abusivi: «In Sardegna sono soprattutto B&B. Questo, ovviamente, non significa che tutti i B&B siano abusivi».
PREMIATO Ci si campa? In qualche caso sì. Mauro Brughitta, da sei anni titolare de Il Cagliarese, in via Porcile, per due volte (nel 2012 e nel 2015) ha vinto il Trip Advisor Award: «Le recensioni ci hanno collocato fra i primi 25 in Italia». Per lui, che per anni ha lavorato nel settore alberghiero, il B&B è diventato il lavoro: «Ed è impegnativo, se fai le cose per bene: per esempio se prepari tu, come si deve, le colazioni anziché, come fanno certi, spedire i clienti al bar». Forte di una «clientela fidelizzata», Brughitta non si appoggia a nessuna piattaforma: «Né AirBnb né Booking: funzionano la vendita sul posto e il passaparola».
REGOLE Su AirBnb, spicca fra le sistemazioni a Cagliari per via delle foto di una spettacolare terrazza affacciata sul porto: è l'antica residenza Marina di Castello, in via Roma 75/A: 300 metri quadri più 200 di mansarda più, appunto, la terrazza. «Questa porta - spiega Sabrina Dini - marca il confine fra la zona in cui abitiamo noi e quella dove si trovano le stanze degli ospiti e quella della colf: si chiude solo di sera, ma i nostri ospiti conoscono le regole della casa e non la oltrepassano». Sabrina è più di un'aderente ad AirBnb: ne è una convinta sostenitrice. «L'anno scorso ho partecipato al meeting mondiale a Parigi, quest'anno andrò a quello di Los Angeles». Gli abusivi non piacciono nemmeno a lei: «Federalberghi dice “stesso mercato, stesse regole” e vorrebbe far aprire la partita Iva a tutti ma B&B e alberghi sono esperienze diversissime: io, per integrare il reddito, condivido con gli ospiti degli spazi miei, un pezzo di me, e quanto agli adempimenti fiscali, rilascio la ricevuta, pago la cedolare secca, 21 per cento, dichiaro quelli del B&B alla voce “redditi diversi”. Fine».
AFFITTACAMERE Lino Bistrussu, ex vicepresidente di Confcommercio e consigliere comunale in quota La Base, è d'accordo: «Sono esperienze diversissime. Da un lato case che hanno un calore, una storia, e si trovano nei centri storici; dall'altro stanze anonime in grandi strutture distanti dal centro». La sua Maison Savoia, nella Marina, è un affittacamere: «A differenza di un albergo, non ha il presidio della portineria e si può fare in una civile abitazione di massimo sei stanze; a differenza del B&B non devo risiederci né chiudere per 60 giorni l'anno».
LA MOLLA La vocazione, sostiene Brughitta, è fondamentale. Dini è convinta di no: fino a qualche anno fa, ammette, non amava ospitare. «L'idea di condividere la tua casa nasce se hai un problema. Nel nostro caso, volevamo questa casa bellissima, di famiglia, piena di ricordi, ma non potevamo affrontare il mutuo: il B&B ci permette di riuscirci». Dopo qualche anno lei, che faceva la consulente d'azienda, ci ha preso gusto e ora ha accettato un'altra sfida: «Mi sto occupando di rilanciare un albergo in Ogliastra»
Marco Noce