La rabbia di negozianti e residenti
«Non porterei mai più il mio cagnolino a passeggio la notte in piazza del Carmine, come facevo due anni fa: quando cala il buio fa paura, non è un posto per anziani, bambini e famiglie». La pensionata, sguardo preoccupato, non ha avuto il coraggio di affacciarsi alle finestre di casa sua, in via Sassari, martedì durante la rissa con coltellate. Chi vive da queste parti ha paura. Nessuno si espone con nome e cognome: «Queste sono persone vendicative», spiega un anziano.
I COMMERCIANTI È questo il clima in piazza del Carmine a dodici ore dall'ennesimo fatto di sangue. «Cosa si pretende?», si domanda Mario Bernardi dal suo negozio di ottica, «la piazza è abbandonata praticamente tutto l'anno. È il punto di ritrovo di sbandati, tossicodipendenti e ubriachi di ogni razza e religione. Siamo al centro di Cagliari, ma ci sembra di lavorare e vivere in una periferia degradata. Soluzioni? Organizzare iniziative e manifestazioni che facciano vivere la piazza spesso e anche la notte». Giuseppe Neri , storico antiquario della zona, aggiunge: «I problemi di ordine pubblico sono quotidiani, non siamo tutelati. Questi sbandati dovrebbero essere identificati ogni giorno: in questo modo alla fine cambierebbero zona. Cambierà mai qualcosa? Ne dubito. Siamo quasi rassegnati». Oltre alle risse e agli schiamazzi, c'è un problema igienico-sanitario: «Gli angoli della piazza e di via Sassari, nel tratto ancora chiuso, sono usati come bagni pubblici», evidenzia Fedele Usai della Caffetteria del Carmine, che aggiunge: «Se si aprisse finalmente il vicolo chiuso che porta in via Angioy, dando la possibilità a bar e ristoranti di sistemare sedie e tavolini, forse cambierebbe qualcosa».
LA PREFETTA Della situazione critica delle pizze del Carmine Matteotti si è parlato da poco al Comitato provinciale sulla sicurezza e ordine pubblico. «Il questore», spiega la prefetta, Giuliana Perrotta , «ha disposto controlli e servizi in queste due zone. C'è la massima attenzione da parte delle istituzioni su queste piazze che, come avviene in tutte le città, possono avere delle criticità». Eventuali progetti per il recupero e la valorizzazione delle due aree «sono competenze del Comune». La prefetta poi ribadisce: «La presenza di un numero maggiore di migranti non ha portato alcun incremento del numero dei reati. Questi sono i dati che mi forniscono questore e comandante dei carabinieri».
POLIZIA Di diverso parere i sindacati di Polizia. «La politica dell'accoglienza senza organizzazione sta creando non pochi problemi. Ci stupisce che chi gestisce l'immigrazione non si sia accorto delle gravi situazioni che si stanno creando», sbotta Salvatore Deidda (Siulp). Per Luca Agati (Sap) «gli episodi di microcriminalità stanno aumentando. L'intervento dei colleghi ha evitato gravi conseguenze, nonostante gli agenti siano sempre di meno e i servizi sempre di più». «Si rischia», attacca Mauro Aresu (Siap), «di consegnare i migranti più deboli, in attesa di iter burocratici lunghi, nelle mani della criminalità». Gianluca De Simoni (Silp Cgil) aggiunge: «Siamo davanti a una bomba sociale. La rissa finita nel sangue è l'epilogo di una situazione difficile che va avanti da troppo tempo. I poliziotti sono pochi e inoltre piazza del Carmine ci risulta non sia sorvegliata da telecamere di sicurezza».
M.V.