MONTE URPINU.
L'ex gelateria sarà trasformata in un locale per i bimbi
Il maleducato cagliaritano è glocal : sfrutta le innovazioni legate alla globalizzazione e si ciba con i panini della più nota multinazionale statunitense. Ma non rinuncia alla tradizionale birra con il marchio sardo. Monte Urpinu, prime ore del mattino: il colle ha vissuto la sua solita nottata, fatta di gimkane tra i tornanti di viale Europa; di “indianate” a base di birra e qualche canna. Il belvedere, come al solito, si lecca le ferite.
LA TERRAZZA Verso le 11, arriva il primo bus scoperto, carico di turisti. Il mezzo si ferma all'altezza della terrazza; fortunatamente, le uova dei fenicotteri si schiudono all'inizio dell'estate. E, quindi, non scendono a vedere lo spettacolo. E non vedono neanche uno spettacolo ben più degradante: nonostante la presenza di cestini per i rifiuti, appena sotto la terrazza c'è una discarica. Migliaia di mozziconi di sigarette, cartacce varie, bottiglie e lattine di ogni genere e tante, tante confezioni della multinazionale del fast food. Occorre fare attenzione quando ci si muove a ridosso delle ringhiere. Perché sembrano davvero pochi i proprietari di cani che raccolgono i “ricordini” dei loro animali. Quei turisti non vedono neppure una parte della ringhiera sostituita da un paio di transenne.
LA STATUA È la zona più frequentata, vista la presenza del furgone che vende panini. E, dopo qualche birra, i bisogni fisiologici si fanno impellenti: qualche metro prima della statua di San Francesco, c'è un sentierino nascosto. Da lì proviene un odore nauseante. Il monumento dedicato al santo di Assisi è stato “assalito” dai vandali nel passato: la scritta “#cagnetta” è, purtroppo, parte integrante della statua. Ma, recentemente, è stato preso di mira anche il basamento: un vandalo ha voluto rendere imperituro, usando la bomboletta spray, il suo amore per “Ludo”. C'è da augurarsi che la sua amata sia più civile di lui e gli abbia dato il tradizionale due di picche.
L'EX GELATERIA Non resta che tornare indietro e dirigersi verso quella che, sino a 4 anni fa, era una tappa obbligata della movida cagliaritana. Le proteste dei residenti per il rumore hanno portato alla chiusura, stabilita dalla magistratura. E, da allora, quel cancello è tristemente sprangato. Un peccato perché, negli anni '90, prima della trasformazione in locale notturno, tanti cagliaritani trascorrevano le loro serate estive in quello spazio che, allora, ospitava una gelateria. Ora è il “fantasma” di un locale. Il degrado, tutto sommato, è limitato: evidentemente, le recinzioni hanno tenuto lontani gli incivili. Certo, gli anni trascorsi senza anima viva al suo interno si fanno sentire: la vegetazione si è ripresa parte del prato, la ruggine ha mangiato le parti metalliche. E i gatti hanno preso possesso delle parti al chiuso. Di quei salottini trasformati in privè, sono rimasti solo gli scheletri, alcuni muretti di separazione sono distrutti. In giro si trovano ancora i contenitori dei sacchetti per la raccolta dei rifiuti. Ma la sensazione è che non servano particolari interventi per poterlo riaprire.
IL FUTURO Il decoro di Monte Urpinu dipende dalla civiltà dei cagliaritani. E il futuro del locale? Entro la prossima estate, garantisce l'assessore alla Cultura (con delega al Verde pubblico) Paolo Frau, quei cancelli saranno riaperti. Gli uffici sono al lavoro per valutare l'investimento necessario (si parla di 60, 70 mila euro) per renderlo nuovamente agibile. E stanno predisponendo il bando per l'appalto. «Sarà specificato», chiarisce Frau, «il fatto che dovrà essere accogliere bambini e giovanissimi. Quindi servono attrezzature per il loro intrattenimento». Mai più discoteca. «Non potremmo, anche se volessimo, dopo la chiusura imposta dalla magistratura. Lo spazio sarà destinato ai bimbi e avrà orari compatibili con la tranquillità di chi abita vicino».
Marcello Cocco