ASSEMINI.
Parla l'unico esponente del M5S: «Nessuna rivalità tra noi»
«Un anno fa stavo per lasciare Assemini e il Consiglio comunale per andare a lavorare all'estero». Poi la vita ha preso un'altra piega e ora Simone Carta è il più giovane consigliere della Città metropolitana, unico grillino e unico asseminese. Nato nell'89, assieme al Caf di Craxi, Andreotti e Forlani, nel 2014 ha conquistato Assemini col M5S di cui è stato anche capogruppo e domenica è entrato nel Consiglio metropolitano al termine di una tornata elettorale in vecchio stile, coi partiti impegnati a ordire strategie trasversali e i consiglieri dei 17 Consigli comunali della Grande Cagliari impegnati a votarsi da soli. «Il Movimento è contro la Città metropolitana e queste elezioni di secondo grado, ma abbiamo deciso lo stesso di partecipare». Quella dei grillini può sembrare una contraddizione, e ha infatti creato malumori tra gli attivisti, ma anche questa sembra un'azione politica di vecchio stampo.
Avete deciso se siete favorevoli o contrari?
«La legge Del Rio che avrebbe dovuto riformare gli enti locali con la soppressione delle Province, in realtà le ha solo commissariate e ora ci ritroviamo con Città metropolitana e Provincia del Sud Sardegna».
Quindi siete contrari?
«Nel 2014 ci furono votazioni sul blog di Beppe Grillo e il Movimento decise di partecipare alle elezioni perché ci sono competenze tali, come trasporti, ambiente e fondi europei per i Comuni, che sarebbe stato sbagliato restare fuori».
Quindi siete favorevoli, ma alle prime votazioni di aprile non c'eravate.
«Non avevamo i numeri, ma dopo le Comunali siamo arrivati a 29 consiglieri del Movimento nell'area metropolitana e abbiamo guadagnato il nostro spazio».
Dalle Regionali alle Amministrative principali, passando per le dissidenti asseminesi, vi siete sempre tagliati le gambe da soli: feriti e contusivi anche per arrivare alla sua candidatura?
«Ci siamo riuniti tra portavoce e ne abbiamo parlato, molti si sono chiamati subito fuori perché erano stati appena eletti e non si sentivano pronti per un impegno doppio di questo livello».
Alla fine hanno puntato su di lei, che ha battuto la concorrenza di Stefania Sanna di Sinnai e Guido Sbandi di Quartu.
«Nessuna sfida e nessuna rivalità».
Difficile crederci, anche perché lei ha più esperienza di loro dentro il Palazzo, ma tra un anno e mezzo finirà il mandato.
«In questo arco di tempo sono sicuro che Stefania, arrivata seconda, si farà trovare pronta per prendere il mio posto».
Il più giovane e l'unico grillino, non si sente un pesce troppo piccolo in mezzo agli squali?
«Anche ad Assemini sono riuscito a instaurare buoni rapporti con i più scafati, ho un grande spirito di collaborazione».
Marcello Zasso