Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo stadio provvisorio pronto per il prossimo campionato del Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
25 ottobre 2016

Incontro tra Ussi e società rossoblù

 

Lo stadio provvisorio del Cagliari «dovrebbe essere pronto per l'inizio della stagione sportiva 2017-2018 e verrà utilizzato per almeno due o tre anni» mentre per «l'avvio dei lavori per il nuovo stadio rossoblù bisognerà attendere un anno e mezzo dall'approvazione della variante urbanistica». Parole del responsabile area strutture del Cagliari calcio, Stefano Signorelli. Il consigliere d'amministrazione è intervenuto nell'incontro sulla “Sicurezza negli stadi”, organizzato dall'Unione stampa sportiva italiana.
16MILA POSTI Il responsabile del Cagliari ha ricordato che la società «ha ottenuto la dichiarazione di pubblico interesse ed è in attesa della variante urbanistica necessaria per poter prevedere le aree commerciali indispensabili per la sostenibilità del progetto». L'impianto provvisorio sorgerà nella zona dei parcheggi davanti al settore “distinti” dell'attuale Sant'Elia: «La casa del Cagliari sarà da 16mila posti, i lavori potrebbero iniziare a marzo. Per il manto erboso si sta valutando la possibilità di usare quello del Sant'Elia», ha evidenziato Signorelli. «Il nuovo stadio sarà “categoria 4”. Potrà ospitare tutte le competizioni nazionali e internazionali. I posti saranno 21 mila, tutti al coperto. Ci saranno museo della società, hotel, spazi commerciali, sky box». Il dirigente rossoblù ha concluso ricordando che il Cagliari è la prima società «in Italia a sfruttare i benefici della legge 147 per realizzare un impianto sportivo di questa rilevanza. Vogliamo che le famiglie possano recarsi ogni giorno allo stadio, divertendosi, in totale sicurezza e relax».
I RISCHI Durante l'incontro, nella sala conferenze de L'Unione Sarda, il presidente dell'ordine degli Ingegneri cagliaritani Gaetano Nastasi ha spiegato che «nella procedura prevista dalla legge sugli stadi, l'unico rallentamento possibile è quello dovuto all'esigenza della variante urbanistica, necessaria per la mancanza di una legge regionale, e un Puc che consenta di costruire un centro servizi direzionale-commerciale nelle vicinanze dell'impianto sportivo».
M. V.