Città metropolitana: il M5S di Assemini piazza un consigliere
Simone Carta, ex capo gruppo del M5S, eletto tra polemiche e complottismi
Non va giù a tanti la modalità che ha portato alla candidatura del consigliere, ex capogruppo cinque stelle asseminese, Simone Carta, unico eletto consigliere cinque stelle della città metropolitana. Non ce l'ha fatta il quartese-napoletano Sbandi, e ha visibilmente perso la candidata ritenuta forte da molti, Martinez, ex candidata a sindaco di Cagliari che ha visto il trionfo al primo turno del sindaco in carica, appena quarantenne, Massimo Zedda.
A bocca asciutta i partiti storici di Assemini, Pd e Pdl, Sel che, a questo giro, nemmeno hanno presentato candidature, scoraggiati, probabilmente, dal numero inferiore dei posti disponibili rispetto alla prima elezione del consiglio della città metropolitana. Isolati anche "Proposta civica" e il gruppo misto "Assemini Libera". La minoranza del consiglio comunale di Assemini forse avrebbe potuto piazzare un consigliere ma solo in caso di sintesi che, evidentemente, non è stata raggiunta.
Reazioni
È la rete a puntare il dito verso chi nel M5S isolano avrebbe utilizzato - un metodo - definito sul web dai "puristi" cinque stelle - antidemocratico dei nominati. L'ideologia "dell'uno vale uno" sembrerebbe perdere terreno anche davanti all'elezione di un solo consigliere della città metropolitana nominato non dai cittadini, ma da un cerchio "ristretto" di grillini al potere, alla stregua dei partiti storici.
È la rete a non dimenticare il post "Città metropolitana di Cagliari" che il consigliere grillino, Simone Carta, scriveva solo sei mesi fa sulla sua bacheca del social network Fb, in data 3 Aprile, in occasione della prima votazione del consiglio della città metropolitana, di cui riportiamo uno stralcio.
Ci si chiede se cessato il mandato da consigliere, cesserà anche quello della metropolitana. Tanti si domandano: perché si è fatto eleggere, se tra un anno e mezzo cesserà dalla carica?
Comma 25 art.1 della 56/2014