Sant'Elia. Parlano i vecchi dirigenti e il capitano della squadra di calcio
Il calcio a Sant'Elia ha rischiato di sparire undici anni fa. Era la stagione '98-'99 quando un gruppo di dirigenti, guidato da Gigi Manca, su sollecitazione dell'ex presidente Graziano Meloni, decise di ripartire dalla Terza categoria. «Il riscatto del quartiere è iniziato allora», commenta l'ex dirigente della Progetto calcio Sant'Elia dopo il divorzio di novembre.
«Adesso è facile salire sul carro dei vincitori», dice Manca, «ma non bisogna dimenticare il lavoro di dirigenti come Efisio Boi, Antonello Congiu, Gianni Fancelli, Giulio Viola e Raffaele Piredda». Con loro il Sant'Elia ha raccolto tre promozioni, salendo fino alla Promozione: «Il tutto», continua Manca, «con tanti giocatori del quartiere e in sinergia con i servizi sociali del Comune che ci segnalavano alcuni ragazzi da inserire nelle formazioni juniores e allievi». Quest'anno è arrivata l'Eccellenza: «Anche grazie al contributo di questi dirigenti a inizio stagione. Poi per alcune frizioni sono andati via. E come dimenticare il capolavoro della juniores, allenata da Mario Ruzzu, che ha raggiunto la finale regionale? Ora la palla passa alla nuova società».
IL CAPITANO Gianfranco Morello, capitano della squadra che ha ottenuto l'Eccellenza, è arrivato così alla sua terza promozione. Profeta in patria, nel suo caso. «Ogni vittoria», spiega, «ha contribuito ad abbattere i pregiudizi che ci sono sul quartiere. Non ho dichiarato che Sant'Elia è piena di droga e delinquenti. Ho ricordato soltanto che di Sant'Elia si parla quasi sempre per i fatti negativi di cronaca nera. Con questa ennesima promozione si riscatta un intero quartiere. Un rione in cui vivo da trent'anni e che amo». Tanto da voler far crescere qui suo figlio: «Ho creato a Sant'Elia la mia famiglia e, nonostante gli attacchi che il quartiere riceve quotidianamente, mio figlio vivrà qui».
29/04/2009