COMUNE.
La replica del Pd sulla presidenza della commissione per la valutazione delle politiche e la qualità dei servizi
Nessun atto di prepotenza: secondo il Pd è una conseguenza del voto la scelta di affidare al centrosinistra la guida della commissione per la Valutazione delle politiche comunali e qualità dei servizi. Il nuovo organismo, istituito alla fine della precedente consiliatura, si è insediato nei giorni scorsi per la prima volta e le opposizioni non hanno voluto partecipare alla nomina del presidente perché credevano che l'incarico sarebbe stato affidato alla minoranza.
«Va rispettata la volontà degli elettori, non si possono sovvertire i risultati delle elezioni che hanno dato una chiara indicazione di premio a questa maggioranza fin dal primo turno», replica il capogruppo Pd Fabrizio Rodin, «abbiamo l'onere del governo della città e non si capisce perché una commissione dovrebbe avere la presidenza del centrodestra quando gli elettori hanno scelto il centrosinistra».
I consiglieri di minoranza presenti nella neonata commissione hanno deciso di non partecipare alla votazione che ha portato Benedetta Iannelli del Pd a prendere la guida mentre la vicepresidenza è stata affidata ad Alessandro Sorgia, che però ha rinunciato. «Le dimissioni erano un atto dovuto nel rispetto della compagine che rappresentavo e dei cittadini - spiega l'esponente del gruppo misto - una commissione di garanzia deve valutare le politiche di una maggioranza che non può essere controllore e controllato: è indispensabile che il controllo avvenga dall'esterno». Secondo Sorgia avrebbero potuto dare la presidenza alla minoranza «perché avrebbero comunque avuto la maggioranza in commissione, la verità è che non si fidano della Giunta e vogliono controllarla». Non ci sono regole su questa commissione istituita per la prima volta.
«L'unica certezza», dice Fabrizio Rodin, «è che, a differenza delle altre, si tratta di una commissione prevista dallo Statuto, perché la valutazione dei servizi è una garanzia per tutti i cittadini».
Marcello Zasso