Pubblicato il rapporto annuale ICityRate. Nel settore “economy” si arretra di 20 posizioni
Classifica positiva grazie a mobilità, accoglienza, partecipazione
Come si misura l'intelligenza delle città? Dalla loro capacità di essere più vivibili e competitive, di guardare avanti facendo scelte e investimenti per il presente pensando al futuro. Così, anno dopo anno, Cagliari sta crescendo, restando salda al primo posto nel Sud e riducendo il divario con le piazze storicamente più ricche ed “evolute” del Nord. La conferma arriva dal rapporto annuale ICityRate, realizzato da Fpa passando al setaccio 106 Comuni capoluogo d'Italia sulla base di 150 indicatori statistici.
LA CLASSIFICA In testa c'è sempre Milano, con punteggi alti un po' dappertutto, che dietro fa il vuoto con un distacco netto da Bologna e ancora di più da Venezia. Cagliari è un po' più giù, al 54° posto, con un balzo in avanti di sei posizioni rispetto al 2015, a guidare la riscossa del Mezzogiorno (Isole ovviamente comprese) che riduce le distanze dal Nord anche se resta lontano dalla top ten. Buone notizie anche per Oristano (numero 80), che resta sotto Sassari (76) che però perde due posizioni. A chiudere la graduatoria sarda c'è Nuoro (96, meno sei posti), maglia nera per il dato sugli omicidi volontari.
IL PUNTEGGIO Cagliari guadagna anche l'ottavo piazzamento (su 14) tra le città metropolitane. Le migliori performance sono quelle legate alla mobilità (21ª in tutta Italia), settore che comprende tra gli altri indicatori come la ciclabilità, i posti a chilometro offerti dal trasporto pubblico locale, la quota di occupati che impiegano meno di 30 minuti per raggiungere il posto di lavoro. Il risultato migliore però arriva dalla categoria “people”, accoglienza, che misura il capitale umano, la partecipazione civica, lo sviluppo di una città multiculturale, a bassissimo tasso di discriminazione, con un mercato del lavoro dinamico. Secondo questi parametri Cagliari risale in un anno dal 56° al 22° posto con buoni risultati, come spiega il rapporto, su «equilibrio occupazionale di genere, accessibilità scolastica, connessione delle famiglie e livello di istruzione della popolazione». Un altro segnale confortante arriva dalla capacità di generare imprese “ad alta conoscenza”, uno dei punti forza certificati dall'ICityRate, che però non basta a far crescere il settore “economy”, in perdita di oltre venti posizioni. Pesano negativamente, con ogni probabilità, altri dati meno tecnologici, come il numero delle aziende attive per popolazione o il rapporto tra impieghi e depositi bancari. Risultati insoddisfacenti anche sul fronte della “sostenibilità ambientale”, calcolata in base a una serie di indicatori che vanno dalla qualità dell'aria alla raccolta differenziata, dalla dispersione della rete idrica alla disponibilità di verde urbano fino soprattutto al consumo di energia (quest'ultimo evidenziato in rosso come «punto di debolezza»). Va meglio invece sul versante della legalità, con un basso livello di “criminalità organizzata e mafiosa” e su quello della qualità della vita, che mette insieme variabili come l'assistenza sanitaria, l'offerta di intrattenimento artistico, culturale e sportivo, e i servizi di connessione residenziale.
LE RETI E la connessione a Internet ad alta velocità è una delle principali scommesse di una smart city. Lunedì il sindaco Massimo Zedda e l'amministratore delegato di Enel Open Fiber, Tommaso Pompei, presenteranno il progetto per la banda ultralarga in città. Ci saranno anche l'assessora alla Mobilità con delega ai servizi tecnologici, Luisa Anna Marras, e l'assessora all'Innovazione tecnologica, Claudia Medda.
Alessandro Ledda