Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mobilità, via l'impresa ritardataria

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2016

Il Comune rescinde il contratto per inadempienza, a rischio i finanziamenti europei

 

 

Le piste ciclabili non sono finite, i lavori sono fermi e quelli per la rotatoria sull'Asse mediano non sono nemmeno partiti. Gravi inadempienze e un enorme ritardo sul tabellino di marcia: con queste motivazioni il Comune ha stracciato il contratto con l'impresa - la Nuova cantieri srl - che avrebbe dovuto realizzare gli interventi per rivoluzionare la viabilità da piazza Matteotti fino a Pirri, passando per La Palma. Uno stop che mette a rischio anche i finanziamenti europei. Ma l'assessora alla Mobilità, Luisa Anna Marras, è fiduciosa: «Subentrerà un'altra ditta. I lavori termineranno entro l'inizio del 2017, non possiamo perdere i fondi».
Il progetto è il “Sistema di mobilità sostenibile e ciclabile dell'area vasta”, approvato con una delibera della giunta comunale del 6 settembre 2013. Costo previsto: un milione e 990 mila euro. Sulla carta il percorso delle ciclabili seguiva varie direttrici. Da piazza Matteotti a piazza Giovanni, passando per via Roma e via Dante. Altri tratti in via Castiglione e via Flavio Gioia. Ma anche a San Benedetto e San Bartolomeo. E ancora lungo il canale di Terramaini. Alcuni tronconi sono realizzati, altri no. E nemmeno un operaio ha lavorato per la rotatoria tra l'Asse mediano, via Tramontana e via dei Salinieri.
Tutte le opere dovevano essere concluse entro giugno 2015. Ma subito si registra il primo sforamento e arriva la proroga a novembre. Inutile. Dal Comune partono lettere di sollecito. Il nodo non si scioglie e i cantieri rallentano, poi si bloccano. Tre giorni fa la decisione: contratto rescisso “per grave ritardo e grave inadempimento”. «Purtroppo l'impresa ha avuto difficoltà. Ora dobbiamo fare in fretta», spiega Marras, «dobbiamo connettere questo progetto con quello più vasto, regionale». I piani di mobilità ciclabile intanto proseguono: «Posizioneremo 15 nuove rastelliere e presto ribandiremo il servizio di bike sharing».
Enrico Fresu