Fotografia
A ppena lo si sfoglia s'intuisce che dietro l'obiettivo della macchina fotografica c'è uno sguardo garbato, meticoloso, cauto. Un osservatore che agli strilli preferisce i toni bassi, le sfumature, i sottointesi. Un fotografo. Con formazione psicologica, che sceglie di raccontare l'ambiente e le atmosfere. Lo si coglie fin dalle prime pagine di “Sant'Efisio. Ad attrus annus”, il catalogo della personale fotografica di Luigi Corda che s'inaugura domani nel centro comunale Il Ghetto, a Cagliari.
Un'ottantina di fotografie in bianco e nero (su 20 mila scattate nel corso di sei anni), delle dimensioni di 30x45, che documentano una tra le processioni più grandi d'Europa (per il numero delle persone coinvolte, lunghezza del corteo, sfarzosità e quantità di costumi tradizionali che vi partecipano) e una tra le più antiche. Più degli aspetti folcloristici del rito religioso, che Cagliari ripete da 360 anni, nelle immagini del fotografo nato nel capoluogo 37 anni fa, c'è l'intensità della devozione per il martire cristiano da parte dei cagliaritani, ma anche di tutti i sardi.
Una dedizione, enfatizzata dall'assenza di colore delle immagini, colta negli sguardi e nei gesti delle persone, nella partecipazione collettiva a una festa religiosa e laica insieme, che è rimasta intatta nel tempo. Il catalogo, patrocinato dalla Fondazione di Sardegna, è pubblicato da Silvana Editoriale. (f.r.p.)