Con una mano contano i giorni, con l'altra gli incassi in caduta libera. «Siamo dentro un recinto, la gente ci schiva e i fatturati crollano», protesta Massimo Molinari, titolare del Nuovo café Garibaldi.
È uno dei tanti commercianti della piazza pronto a rivolgersi a un legale «per tutelarmi e farmi risarcire dal Comune le perdite di tutti questi mesi di cantiere», spiega. «Avevano detto che gli interventi sarebbero durati centottanta giorni, poi hanno spostato la fine a novembre ma è passata metà ottobre ed è ancora tutto in alto mare. Allucinante». La vicina di negozio - e compagna di sventura - fissa la recinzione davanti alla sua attività con aria perplessa: «Se si procede di questo passo credo si arriverà al 2017 con il cantiere ancora in corso», osserva Anna Pucci, titolare della salumeria al civico 29. «Continuano a ripeterci che la piazza sarà bella, e ora? Chi ci pensa alle nostre scadenze»?
Andrea Almerighi, proprietario del negozio di ottica poco più avanti, si unisce al coro: «Siamo due anni in queste condizioni, tra via Manno, via Garibaldi, e la piazza, non contestiamo i lavori ma il Comune dovrebbe sostenerci almeno con gli affitti. Come capita in ogni città europea».
La chiusura è di Mariano Carrus, proprietario del bar Le Bon Bec: «Ci stanno rovinando. Siamo una ventina di aziende nelle stesse drammatiche condizioni, con scadenze e impegni, vogliamo sapere quando verrà riaperta la piazza, visto che nessuno ci ha ancora informato». (sa. ma.)