Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari, città per croceristi

Fonte: L'Unione Sarda
19 ottobre 2016

 

 

Giulia, il badge da guida al collo, indossa una polo fucsia e cammina verso piazza Yenne tenendo alto, con una mano, un ombrello pieghevole chiuso: la segue una ventina di uomini e donne, età media alta, molti capelli bianchi. «Sapete qualcosa della Sardegna?», domanda. «Niente», scuotono la testa i turisti. Lei sorride e comincia da zero: «Dunque, la Sardegna è un'isola...», e riassume secoli di storia in tre minuti. Giulia parla in inglese, e in inglese sono scritti i piatti del giorno sulle lavagnette davanti ai bar e alle trattorie di via Dettori, dove sciama un fiume di turisti. Altri, nel frattempo, hanno invaso i vicoli di Castello.
NUMERI Cronache da una giornata particolare, per Cagliari: ieri mattina, una dopo l'altra, tra le 9 e le 13, tre navi da crociera hanno attraccato nel porto, due nel molo Rinascita e una nel Molo Ichnusa, scaricando nel porto poco meno di 8.500 persone. Sono la Queen Victoria della Cunard Line, capienza 2.014 passeggeri, carica di inglesi e americani, la Msc Armonia di Msc Crociere, 2.680, e la Costa Pacifica di Costa Crociere 3.780 passeggeri: a bordo delle ultime due soprattutto italiani, francesi e spagnoli. La prima è ripartita alle 17, la seconda alle 18 e la terza alle 19: «Le ultime due, che a Cagliari fanno tappa ogni settimana, prima di salpare hanno accolto a bordo circa 500 sardi che hanno cominciato ieri la loro crociera», racconta Anna Rita Secchi di Cagliari Cruise Port, società che gestisce il traffico croceristico nel capoluogo.
DESTINAZIONI Parte dei visitatori ha scelto di salire sui pullman per esplorare località dell'entroterra. Gli altri, invece, hanno scelto la città. «È come se a Cagliari si fosse riversato un paese delle dimensioni di Elmas», gongola Renzo Zedda, gestore di una friggitoria e un bar nel quartiere della Marina.
Shopping? Minimale. Vanno forte i prodotti tipici («Soprattutto il pecorino», racconta Teresina Pala di Sapori di Sardegna, via dei Mille), che però molte compagnie non consentono di portare a bordo: «Non vogliono correre il rischio che qualcuno si senta male a bordo», racconta lo svizzero Rolf Ruegg, che ha appena acquistato un sacchetto di amaretti e pardule da Durke, in via Napoli. Maria Antonietta Goddi, la titolare, cattura i clienti offrendo assaggi in quattro lingue.
VENDITORI La concorrenza è accanita. Per lasciare il porto, i crocieristi attraversano delle bonarie forche caudine: le strisce pedonali sono costeggiate da venditori senegalesi e bengalesi che propongono bastoni per selfie, cappelli di paglia, sciarpe, calamite souvenir. Sotto i portici di via Roma ci sono le bancarelle dell'associazione Stradarte: ceramiche, legno, miele artigianale. Non è vero che tutti i croceristi mangiano a bordo: nella Marina la maggior parte dei tavolini, ieri a pranzo, era occupata da loro.
Quest'anno, stime dell'autorità portuale, arriveranno a Cagliari più di 300 mila croceristi.
Marco Noce