Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Siete l' orgoglio dell'Isola»

Fonte: L'Unione Sarda
18 ottobre 2016

Il trionfo a Milano: per Telese è la «Resurrezione», Datome aspetta Joao Pedro

 

 

Zedda tifoso, Pigliaru: ci vuole lo stadio nuovo P er arrivare ai santi, San Siro compreso, bisogna compiere un lunghissimo viaggio nell'Inferno. Quello dei campi sperduti e polverosi pieni di battaglie e lacrime, espiazioni e morali da imparare. «Era quella la Serie B, ed è questa la Resurrezione», dice Luca Telese , giornalista e conduttore televisivo nato a Cagliari 46 anni fa e sposato con Laura, figlia di Enrico Berlinguer. Quasi una coppia di "emigrati". Nel veder risorgere la squadra di Rastelli ne ha previsto come anche il futuro. «Sì, vedo…vedo... la favola del Leicester all'italiana. Facciamo finta che l'ho sussurrato appena, il presidente Giulini, naturalmente, farà finta di non aver sentito. Ma solo questo io sento di dover dire, e nient'altro, per un semplice motivo. Sin dal momento in cui la squadra è sprofondata in Serie B, lui e il suo staff hanno tessuto la tela con la pazienza di un ragno e la saggezza di una volpe partendo da pilastri come Storari, Melchiorri e Di Gennaro e andando ad aggiungere qualcosa di speciale: Borriello, Isla, Bruno Alves, Padoin. Non che fosse meno speciale Murru. Solo chi è sardo sa cosa significhi portare addosso quella maglia».
In un momento in cui regnano sovrani il caso, la mancanza di una fede, le scelte istintive dettate dall'impazienza e non dalla razionalità, ma soprattutto i soldi, c'è una moralità in casa rossoblù che va premiata. «Perché contro l'Inter, in fin dei conti, era la sfida tra capitali: gli 805 milioni di spese nerazzurre e gli 8,5 rossoblù, appena l'un per cento». Ed è soprattutto in tutta questa incredibile disparità di mezzi e di risorse che trionfa la meritata gloria.
Che non si sa quanto possa durare, ma finché c'è la si vive decorosamente. «E il decoro impone anche che si affermi ad alta voce quanto la squadra di Rastelli sia stata commovente per bravura e impegno, e non che si parli, come invece sta capitando, solo delle tensioni in casa degli avversari», ha detto colui che tiene le chiavi della città-paradiso, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda . Che tra una riunione e l'altra non può fare a meno di «ringraziare la squadra e la società del presidente Giulini per l'orgoglio con il quale in queste ore hanno rivestito la nostra città».
Scende in campo anche il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru . Per lui «il Cagliari è stato fortissimo fuori casa e vogliamo dare il nostro contributo perché sia ancora più forte anche in casa. Per questo continuiamo a lavorare con sempre maggior impegno insieme al Comune per dare uno stadio bello, accogliente e moderno a Cagliari e a tutta la Sardegna».
Dalla Turchia spunta una risata tra la folta barba. È quella di Gigi Datome , capitano della Nazionale di basket e giocatore del Fenerbahce, oltre che un ex dell'Nba. Insomma, esperto di paradiso anche lui. «Quando ho saputo che il Cagliari ha vinto contro l'Inter mi sono ricordato la famosissima scena di un film di Aldo, Giovanni e Giacomo. Parlo dell'episodio in cui Aldo confessa che il rischio più grande che ha corso nella sua vita è stato quello di giocare il “due” secco su Inter-Cagliari. Sorrido, perché questa vittoria ha un significato che va ben al di là dell'ottimo posto in classifica raggiunto». È gioia e speranza, un piccolo sogno reale, proprio come quello di Datome. «E l'ottimo campionato del Cagliari da protagonista non è un caso. Ne approfitto per augurare una buona guarigione a Joao Pedro. So che condividiamo l'amore per la pallacanestro. Sono assolutamente convinto che tornerà più forte di prima».
L'ultima parola però va a un ammiraglio del calcio, Nedo Sonetti . Che di anime dall'inferno al paradiso ne ha traghettate tante. «È stata una grandissima gioia immaginare lo stato d'animo della vostra terra in questo momento. Dopo la strepitosa vittoria contro l'Inter voglio fare i complimenti al presidente Giulini e a Rastelli, che sta dimostrando di un essere un ottimo allenatore di Serie A. E poi, quel centravanti che è Borriello, sta rinascendo in tutta la bellezza. Insomma, seguo ogni passo di questa squadra», ha detto l'ex allenatore rossoblù. «Bisogna compiere un lunghissimo viaggio per l'inferno, per capire cosa sia il Paradiso. In bocca al lupo Cagliari. Un abbraccio alla Sardegna sempre a me cara».
Virginia Saba