MONTE URPINU. Ancora chiuso l'ex deposito carburanti dell'Aeronautica
Un anno fa la delibera della Regione: l'ex deposito carburanti dell'Aeronautica militare a Monte Urpinu diventerà la cittadella del volontariato. Non è successo. Nulla si è mosso nei 149 mila metri quadrati tra via Is Guadazzonis, il parco del Binaghi e viale Europa.
Un'ex servitù militare, entrata nel patrimonio regionale nel 2011, con un bosco e numerosi edifici abbandonati. Il progetto proposto da viale Trento sembra arenato. I rapporti con le associazioni di volontariato si sono fatti tesi. E dal Comune, che doveva essere coinvolto per il rilancio di quell'area di pregio, aspettano ancora una chiamata. «Abbiamo affrontato problemi burocratici», spiega Filippo Spanu, capo di gabinetto del presidente Francesco Pigliaru, legati alla sicurezza. Entro due settimane contiamo di avere una proposta operativa e la porteremo al tavolo dell'osservatorio regionale per il volontariato». E Spanu dà un'altra notizia: «L'organo è convocato per il 7 novembre». I componenti dell'osservatorio, tutti rappresentanti della galassia sarda dei volontari, avevano inviato una lettera al governatore, nei giorni scorsi: non vengono convocati dal novembre scorso e accusano la Regione di disinteresse per il settore. Ora da viale Trento arriva una promessa, anche per Monte Urpinu.
«Le associazioni erano pronte a investire soldi per rimettere in sesto gli stabili», spiega Pierpaolo Campus, presidente della Misericordia e membro dell'osservatorio regionale del volontariato, «con assegnazioni pluriennali, che dovevano avvenire con bandi trasparenti e, magari, con accesso a fondi europei. Sarebbero stati spazi per i volontari, con servizi per la città». Anche in Comune attendono: «Non siamo più stati coinvolti», dice Ferdinando Secchi, assessore alle Politiche sociali, «aspettiamo una convocazione per parlare di progetti concreti e idee».
Enrico Fresu