Il presidio sanitario serve una popolazione di circa sessantamila abitanti
Sono preoccupati e non lo nascondono. D'altra parte hanno chiesto già da tempo di essere informati sulla sorte del consultorio dove lavorano, il presidio sanitario della Asl di via Is Maglias che serve una popolazione di circa 60mila cittadini: famiglie, adolescenti, donne e scolaresche di Is Mirrionis, Sant'Avendrace e Mulinu Becciu. Il proprietario ha chiesto di riavere indietro i locali. O meglio, dopo aver proposto un aumento dell'affitto e aver fatto i conti con la resistenza dell'Azienda sanitaria, Tulio Angius ha dato mandato a un avvocato per avviare la richiesta di sfratto.
L'AFFITTO «Per i locali da 215 metri quadri la Asl mi dà ventunmila euro l'anno. Una cifra praticamente bloccata da una trentina d'anni. Ho chiesto un aumento, vista anche la spesa salatissima che devo sostenere per l'Imu, e mi è stata invece prospettata una riduzione dell'affitto. Così ho deciso di riprendermi la mia proprietà».
I TIMORI Una decisione che non è passata inosservata e che sta mettendo in allarme, oltre che i professionisti che operano all'interno del consultorio (ginecologo, pediatra, psicologa, ostetrica e assistente sociale) anche e soprattutto chi fa riferimento a medici e personale specializzato. Da trent'anni, da quando il consultorio venne aperto nell'ambito di una programmazione sanitaria sul territorio, in particolare nelle aree più popolate delle città come i quartieri di Sant'Avendrace, Is Mirrionis, San Michele, Mulinu Becciu.
LA SORPRESA Il caso è venuto a galla casualmente agli inizi di settembre quando il padrone di casa ha bussato al consultorio chiedendo di poter far vedere i locali a nuovi affittuari. Tra i dipendenti, il gelo. La conferma di una voce che circolava da un anno ma che la Asl aveva confermato. Così gli operatori hanno chiesto chiarezza. Anche perché eventuali trasferimenti in altre sedi e l'ipotesi di dividere l'équipe avrebbero richiesto la cancellazione della programmazione già predisposta.
IL BLITZ Qualche giorno fa quando i dipendenti hanno partecipato a un incontro riservato ai referenti dei consultori cittadini per argomentare le loro esigenze. Il timore principale è che il consultorio possa essere trasferito in zone distanti, sguarnendo così il territorio di una struttura così importante. Anche per questo si fa sempre più insistente - da parte dei cittadini e delle scuole che con il consultorio di via Is Maglias lavorano - l'esigenza di coinvolgere in questa “vertenza” il Comune. «In settimana avremo un incontro con la direzione della Asl», spiega l'assessore ai Servizi sociali Nando Secchi, «per non sguarnire il territorio».
Andrea Piras