Strumenti d'epoca, animali impagliati, meteoriti: giornata all'insegna della cultura
Fai marathon: 3.500 visite nei musei e nelle scuole aperte
Questa volta non c'è una fila chilometrica da raccontare o da fotografare: non è come quando si aprì per la prima volta al pubblico l'ex carcere di Buoncammino né come quando c'era da scoprire l'ex ospedale militare. Stavolta i luoghi da esplorare erano tanti, e solo alcuni aprivano dalla mattina alla sera: altri solo la mattina e altri ancora solo la sera. Risultato: i visitatori sono stati tanti (3.500, il dato fornito alle 20 dai volontari del Fai) ma erano sparsi. Niente colpo d'occhio, quindi, bensì tante file piccole ma costanti da un capo all'altro della città, a Iglesias (dov'era aperto l'istituto minerario Asproni) e Monserrato.
UN SUCCESSO La maratona Fai d'autunno è stata un successo. Non era scontato che migliaia di persone facessero avanti e indietro da un museo universitario a una scuola, dal planetario dell'Unione Sarda alla cittadella di Monserrato, per vedere antichi strumenti scientifici, animali impagliati o conservati sotto formaldeide, straordinari reperti geologici o le pagelle dello studente di Liceo Antonio Gramsci. La scommessa è stata vinta.
IN FILA Alle due e mezza di ieri pomeriggio, nella hall del centro polifunzionale del gruppo Unione editoriale, decine di persone con tanti bambini al seguito aspettavano di poter vivere l'esperienza emozionante della visita al planetario: cinque minuti di video per raccontare i 13,7 miliardi di anni di storia dell'universo, poi venti minuti sotto una cupola sulla quale vengono proiettati, in alta definizione, il cielo stellato, la Luna, il Sole, le galassie. Stesse scene di mattina al liceo Dettori, dove a fare la parte del leone è stata la straordinaria collezione di strumenti scientifici, e all'istituto nautico Buccari, dove gli studenti hanno brillantemente guidato i visitatori sia nel loro planetario (dove le stelle vengono studiate per la loro utilità nella navigazione) sia in un'aula che riproduce la sala comandi di una nave, con radar, timone e radio di bordo.
REPERTI Ma tanti hanno colto l'occasione per incantarsi davanti allo scheletro di un elefante o a un formichiere impagliato nel museo di Zoologia (dipartimento di Biologia animale ed Ecologia, sotto ponte Vittorio), o alla collezione di tubi a raggi X nel museo di Fisica (cittadella universitaria a Monserrato) o, nel pomeriggio, ammirare i resti di meteoriti o il fossile di coccodrillo nel museo di Geologia e Paleontologia di via Trentino. Tesori di cui molti ignoravano l'esistenza. E, fra i tesori, vanno segnalati l'entusiasmo e la preparazione degli studenti-ciceroni: segni di speranza per il futuro.
Marco Noce