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Da ormai vent'anni il Liceo Artistico di Cagliari vive l'odissea della sede, costringendo alunni, docenti e famiglie a un vero e proprio esodo tra una struttura e l'altra.
Oggi Riccardo Lo Monaco, protagonista del dibattito politico-culturale cagliaritano ed ex rappresentante degli studenti del Liceo Artistico di Cagliari, rivolge un appello al sindaco e ad alcuni esponenti della politica cittadina per chiedere una soluzione definitiva all'annoso problema.
Massimo Zedda, Pierpaolo Vargiu, Piergiorgio Massidda, Matteo Lecis Cocco Ortu, Roberto Tramaloni, Federico Ibba sono alcuni dei destinatari dell'appello di Lo Monaco che, stando ad alcune indiscrezioni, avrebbe già personalmente interessato anche il Ministro Giannini.
Cari Massimo, Pierpaolo, Piergiorgio, Matteo, Roberto, Federico,
non ci sarebbe bisogno di presentarmi, mi conoscete bene, però stavolta voglio farlo in una veste che molti di voi non conoscono, o meglio mi presento come quel Riccardo 1.0 dal quale ha poi tratto origine, nel bene e nel male, il Riccardo che voi conoscete.
Sono un ex studente del Liceo Artistico Statale di Cagliari, una scuola, un gruppo di docenti, una realtà fatta di colori, sensibilità, sfumature, rapporti umani a cui devo molta della mia formazione culturale e soprattutto umana; una scuola che non dimentichi, che non vivi come una parentesi, che non releghi a semplice ricordo già nei primi anni di università. Insomma, un legame che resta forte nel tempo e risulta sempre di difficile comprensione per chi non abbia vissuto quell'esperienza.
Oggi quel Liceo Artistico Statale di Cagliari ha cambiato nome, si chiama Liceo Artistico e Musicale Foiso Fois, ma apprendo che quello che rappresentava il problema principale allora è lo stesso che anche oggi costringe centinaia di studenti e decine di insegnanti a fare i conti con una sede mai definitiva e quasi sempre mai appropriata all'indirizzo formativo specifico.
Parlo di ormai vent'anni fa, quando il Liceo Artistico si articolava nelle due sedi storiche di piazza Dettori a La Marina e di via San Giuseppe in Castello; due sedi bellissime, due ex conventi del '600, due strutture architettonicamente pregne di storie, di atmosfere, di scorci, di ispirazioni, tutti aspetti essenziali per una scuola in cui arte e bellezza devono essere presenti come l'acqua e la luce. Non erano ancora state aperte le sedi di Iglesias e di Quartu Sant'Elena e il liceo di Cagliari costituiva l'unico punto di riferimento per l'intera provincia.
Ecco, già allora iniziammo a dover affrontare il nodo "sede" quando prospettarono a noi studenti la possibilità di svolgere il doppio turno in una delle due strutture. Tutto normale, direte voi, i doppi turni allora erano ancora frequenti in molte scuole, ma il liceo artistico aveva una particolarità: 7 ore giornaliere e studenti che, giungendo da ogni parte della provincia, difficilmente, terminando un eventuale turno pomeridiano alle 21, avrebbero potuto far rientro a casa. Nulla da fare, le istituzioni allora competenti si mostrarono sorde e burocraticamente insensibili, e noi iniziammo un lungo periodo di protesta culminato con un nostro successo. Fu una battaglia vinta sul momento, ma da lì a poco l'esodo sarebbe stato interminabile e la Scuola avrebbe progressivamente perso le sue sedi storiche.
Oggi apprendo che il Liceo Artistico e Musicale vaga ancora tra una sede e l'altra, occupando di volta in volta stabili di fortuna e spesso inadatti.
Per questo ho deciso di rivolgermi a voi, al di là delle competenze specifiche e delle responsabilità amministrative di ciascuno, affinché possiate contribuire a trovare una soluzione ottimale. Affinché le sensibilità dei giovani "artisti" sardi (pittori, scultori, musicisti, coreografi, scrittori, architetti, o qualche altro matto che, come il sottoscritto, prenda quella straordinaria formazione e quell'assoluta apertura al mondo per contaminare altri settori apparentemente avulsi) non vengano soffocate e mortificate all'interno di grigi scatoloni di periferia privi di storia e di anima.
So perfettamente che da un punto di vista tecnico e burocratico le cose non si risolvono dalla sera alla mattina, che gli ostacoli sono tanti e che non tutto dipende da voi, però vi chiedo di assumere il profilo politico del quale siete tutti capaci, senza distinzione alcuna tra maggioranza e opposizione, e di considerare questa sfida come una delle prime sfide della Città Metropolitana.
Oggi vi rivolgo questo appello affinché facciate quanto nella vostra possibilità per agevolare una soluzione che veda finalmente assegnare una sede degna del Liceo Artistico e del patrimonio di sensibilità e umanità che racchiude in sé. Una scuola che con le sue peculiarità e i suoi novecento studenti potrebbe anche contribuire alla rivitalizzazione dei quartieri storici della nostra Città.
Riccardo Lo Monaco, IV A