Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una grande palestra a cielo aperto Zedda: un unico villaggio sportivo unirà Monte Mixi a Sant'Elia

Fonte: L'Unione Sarda
11 ottobre 2016

COMUNE.

Dal dossier dell'assessore Marcialis al titolo di Città europea dello sport per il 2017

 

Promossa perché è - «e lo diventerà ancora di più» - palestra a cielo aperto. Cagliari Città europea per lo sport 2017 è nomina sulla carta formale, nella sostanza rappresenta un progetto di crescita e uno stimolo: prima di tutto, per riqualificare gli impianti esistenti (8 milioni di euro la spesa prevista) con l'obiettivo - sintetizza l'assessore allo Sport Yuri Marcialis - di «promuovere e incrementare le manifestazioni sportive» e «diffondere sempre più la cultura dell'attività fisica tra i cittadini».
IL VILLAGGIO La nomina europea si cala con perfetto tempismo nell'agenda di politica sportiva dell'amministrazione comunale, che ha previsto per i prossimi cinque anni alcuni capitoli-guida: la creazione di un grande villaggio sportivo (in un «unico perimetro», chiarisce il sindaco Massimo Zedda nelle sue dichiarazioni programmatiche, «saranno uniti il palasport, le palestre A e B, il pattinodromo, lo stadio comunale di atletica di Monte Mixi con il nascente Parco degli anelli e la zona dello Stadio Sant'Elia»), la cura delle ristrutturazioni («dalla palestra di boxe e sport da combattimento allo skate-park e all'edificio ex medicina sportiva»), la creazione di servizi (saranno realizzati nuovi «poli sportivi dedicati a discipline ancora prive di idonee strutture, come baseball, softball, rugby, canoa, canottaggio, nuovi sport di strada»), il battesimo di un «regolamento di gestione e utilizzo degli impianti sportivi» e l'istituzione della Consulta comunale per lo sport.
RESTAURI Capitolo manutenzioni, in arrivo un servizio «tipo global service». Zedda: «Prevista la copertura dei campi da tennis nell'impianto sportivo di Monte Urpinu e l'affidamento dei lavori per il completamento e la gestione della piscina comunale di via Abruzzi». Continuerà il programma di «installazione di palestre a cielo aperto, inserite all'interno dei percorsi per lo sport». Oltre ai playground, la Sport Card: «Carta servizi per lo sport che consentirà ai cittadini un utilizzo più diffuso degli impianti in tutta sicurezza».
LA NOMINA L'attestato di Città europea dello sport per il 2017 non sembra quindi una nomina di facciata o riconoscimento da poco. Per fregiarsi del titolo Cagliari ha superato un lunga selezione. «Da tredici città», sottolinea l'assessore Marcialis, «la commissione di Aces Europe ha ridotto i candidati a 8 pretendenti, poi a quattro». Cioè i vincitori: con Cagliari anche Aosta, Pesaro e Vicenza. Tra le città escluse Catania e Forlì. «A prevalere», rivendica con orgoglio Marcialis, «è stato il dossier da noi presentato con la collaborazione del Coni regionale, del Comitato italiano paralimpico, del Movimento sportivo popolare, delle federazioni e degli enti di promozione sportiva». Hanno convinto i selezionatori, e il presidente di Aces Europe Gian Francesco Lupattelli, le «politiche per lo sport adottate in questi anni e i progetti conclusi, quelli in corso e quelli pronti per la riqualificazione delle strutture, i programmi e le attività per la promozione dell'attività sportiva libera, accessibile e strumento di integrazione, rispetto e migliore qualità della vita per i cittadini».
LA CONSEGNA Dopo l'indicazione ufficiale e l'arrivo-consegna del riconoscimento (a Roma martedì 8 novembre, poi a Bruxelles il 16 novembre nella sede del Parlamento europeo) proseguiranno le azioni di promozione con l'«incremento dei contributi per le attività e le manifestazioni sportive sia agonistiche sia non competitive». Marcialis: «L'amministrazione ha approntato un piano di spesa di 8 milioni di euro per le opere di ristrutturazione degli impianti esistenti». L'obiettivo, che include la filosofia dell'azione politica della Giunta di centrosinistra: «Consentire a tutti di svolgere attività fisica senza doversi spostare dal proprio rione».
LE RELAZIONI Al di là del prestigio, la nomina di Città europea dello sport 2017 non comporterà vantaggi in denaro. «Un attestato simbolico», chiarisce Marcialis, «che mette però la nostra città in relazione con il mondo. Cagliari diventa ancora di più interlocutore credibile e affidabile per il Coni e le federazioni nazionali e internazionali». Rapporti e relazioni di prestigio che proietteranno Cagliari «in pianta stabile nella lista delle candidature per i grandi eventi sportivi». Non solo. «La candidatura, diventata ormai vittoria», precisa l'assessore allo Sport, «è in primo luogo l'occasione per presentare in ambito europeo i risultati della trasformazione di un territorio che ha scelto di assecondare le sue naturali vocazioni e che ha individuato nello sport, inteso come cultura sportiva nella sua accezione più ampia, uno dei fondamenti della sua identità e del suo sviluppo». Il senso della candidatura: «È stata guidata dalla responsabilità di una città, e della propria comunità, per dare avvio a un processo politico, culturale, economico e sociale di cambiamento e di trasformazione della città e della qualità della vita dei cittadini».
LE INIZIATIVE Gli appuntamenti che coinvolgeranno i cagliaritani anche nel 2017 saranno Ateneika (piu di 30000 presenze quest'anno, quasi 1500 atleti), Urban trail (1200 partecipanti in notturna per le vie della città), Cagliari respira (più di 2000 partecipanti), Beach games (attese migliaia di presenze), il Trofeo Coni (3500 atleti under 15 da tutta italia quest'anno), i Campionati europei di Kitesurf , il Campionato europeo di ocean racing , la Coppa del mondo di triathlon e, in primavera, per la prima volta in città, i Campionati italiani di scherma cadetti . Piatto ricco. Marcialis: «Onoreremo il titolo appena conquistato».
Pietro Picciau