IGNAZIO CAPIZZO
AMEDEO SANNA
PIERPAOLO GARAU
IS MIRRIONIS.
Pista ciclabile e traffico rallentato tra critiche e apprezzamenti
Tra i banchi del pesce e della carne del mercato di via Quirra, le donne si fermano, guardano la merce e chiedono il prezzo prima di decidere l'acquisto. Immagini di vita quotidiana nel quartiere di Is Mirrionis che duecento metri più in là, nella via omonima, fa invece i conti con una vera rivoluzione che dovrebbe cambiare, così sperano a Palazzo Bacaredda, le abitudini di tutti i giorni, e non solo da queste parti.
LA NOVITÀ Il tracciato della pista ciclabile, l'eliminazione dei parcheggi a spina di pesce (che di fatto ha cancellato decine di stalli) e la creazione delle isole tra l'uno e l'altro spazio ha praticamente ristretto il traffico automobilistico a una sola corsia per senso di marcia. Due mezzi del Comune stazionano vicino all'ingresso dell'ospedale, gli operai stanno sistemando qualche metro quadro di pavimentazione in mattoni di cemento.
NIENTE INGORGHI Alle 10, tutto scorre liscio. Non un ingorgo, non una fila, anche solo abbozzata, non si sente neanche un clacson. Anzi, per quasi due ore, in via Is Mirrionis restano liberi diversi stalli. Domanda: ma dov'è il grande pasticcio della Giunta Zedda, quello che avrebbe costretto i residenti e i commercianti della zona, nessuno escluso, a urlare i peggiori insulti sin dal momento del risveglio? Un mistero. In realtà, il traffico caotico si registra nelle ore di punta, tra le 8 e le 9 del mattino e all'ora di pranzo, e forse era stato anche previsto perché comunque inevitabile.
ABITUDINI Per il resto, la trasformazione urbanistica della strada appare pressoché indolore. «Io credo - dice Elisa Demuru, del negozio Outlet - che tutti i cambiamenti, almeno all'inizio, siano difficili da accettare ma sono convinta pure che il tempo darà ragione a chi ha fatto la scelta. Non dimentichiamo che, se potessimo, parcheggeremmo la macchina in casa». Per Luigi Cois, del Columbia Bar, qualcosa comincia a intravedersi, e non è un buon segno: «Sì, per ora ho notato un calo negli affari, speriamo che non duri. L'altro giorno un'ambulanza a sirene spiegate è rimasta ferma in mezzo alle auto per diversi minuti. Una corsia di marcia per l'ospedale non basta. E poi, a dire la verità, di ciclisti se ne vedono davvero pochi, pochissimi».
MERCATINO Pro e contro, scontato. Di sicuro, metabolizzare la novità per molti non sarà semplice. E lo si intuisce dal mercatino improvvisato di piazza Medaglia Miracolosa, un melting pot straordinario tra ambulanti di frutta e verdura, venditori di stracci, giovani senegalesi con le loro griffes taroccate e i rom che si ostinano a chiedere l'elemosina. La loro merce invade parte della pista riservata alle bici e i mezzi da cui l'hanno scaricata parcheggiati come capita. Ma il bello viene a fine mattinata, quando questi ambulanti (tutti rigorosamente abusivi) abbandonano lo spazio vendita e rientrano a casa: sul marciapiede, casse di plastica con la frutta e gli ortaggi avanzati perché ormai “andati”, sul percorso ciclistico, bucce di arance, foglie di lattuga, bottiglie di birra e d'acqua vuote.
IRREGOLARI Un singolare biglietto da visita, un modo per presentarsi al futuro con meno smog. «Questi sono tutti irregolari - esordisce Giuseppe Piras, titolare di un box di prodotti surgelati al mercato di via Quirra - ma fanno bene, devono pur vivere. Semmai ci sarebbe da chiedersi perché i controlli vengono fatti solo a loro e non agli altri ambulanti. Comunque, appena sistemeranno la piazza vedrà che li cacceranno». E aggiunge: «Guardi, questa delle piste ciclabili è una sciocchezza, hanno creato solo problemi. Sotto il mio palazzo in via San Michele, sono spariti dieci parcheggi e gli autobus ci passano a malapena, non è il massimo mi creda».
Vito Fiori