Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Morto il padre di Jazz in Sardegna

Fonte: L'Unione Sarda
28 aprile 2009

Oggi l'autopsia per verificare eventuali responsabilità. Domani, a Capoterra, il funerale

Capriola ucciso da una crisi respiratoria: inutili i soccorsi

Il socio di Sardegna Concerti colto da un malore: è morto in ambulanza durante il trasporto al Brotzu.
Stava lavorando perché il concerto di Laura Pausini, in programma a Cagliari il 25 luglio, fosse un grande evento, come tutti gli spettacoli organizzati negli ultimi trent'anni in tandem con il socio Massimo Palmas. Non lo aveva fermato nemmeno una malattia alla bocca: dopo l'intervento chirurgico di due settimane fa, in una clinica di Milano, era tornato subito nell'ufficio di Sardegna Concerti.
Verso le sei di ieri mattina una crisi respiratoria l'ha colpito nella sua abitazione di Capoterra. La moglie Anna Maria ha chiamato l'ambulanza del 118: la corsa verso l'ospedale Brotzu non è però servita a niente. Sandro Capriola, 60 anni, direttore di produzione di Sardegna Concerti, è morto prima di arrivare al pronto soccorso. Come capita in questi casi sarà l'autopsia, fissata per oggi, a stabilire la causa della morte e se dietro il decesso di Capriola ci possano essere delle responsabilità. L'unica cosa certa è che la Sardegna ha perso uno dei maggiori, forse il migliore, organizzatori di grandi eventi. Il funerale domani alle 15.30 nella chiesa di Sant'Efisio a Capoterra.
IL MALORE La notizia ha colto tutti alla sprovvista. Capriola, uno degli storici organizzatori del festival Jazz in Sardegna a metà aprile era stato operato per un brutto male alla bocca. Da qualche giorno aveva problemi di respirazione: sabato il chirurgo della clinica di Milano, che aveva effettuato l'intervento, è arrivato a Capoterra per una visita. Gli aveva prescritto una broncoscopia. La situazione è precipitata nella notte tra domenica e lunedì. È stata la moglie Anna Nedrini, altro cardine dell'associazione Sardegna concerti, a chiamare il 118. Un'ambulanza ha raggiunto l'abitazione della coppia (le due figlie, Margherita e Viola, vivono a Trento e Perugia dove frequentano l'Università): l'équipe medica ha messo la mascherina dell'ossigeno a Capriola disponendone il trasporto all'ospedale Brotzu. Durante il tragitto le sue condizioni sono precipitate. È morto nel momento in cui veniva preso in consegna dai medici del pronto soccorso. Il fatto è stato segnalato dalla direzione sanitaria del Brotzu e, come è prassi in questi casi, è stata disposta l'autopsia (fissata per stamattina). L'esame dovrà escludere eventuali responsabilità.
L'AMORE PER LA SARDEGNA Capriola era nato nel '48 a Casoria (Napoli). Emigrato a Milano, dove ha lavorato in una fabbrica, ha conosciuto la futura moglie Anna, originaria di Capoterra. Con lei nel 1979 si era trasferito in Sardegna. Non è più andato via. Nel giro di un anno si è sposato con Anna e, professionalmente, con Massimo Palmas. «È stato un incontro quasi casuale», ricorda il socio, «io avevo la sede della prima associazione in via Fara e lui aveva aperto un mercatino dell'usato, un piccolo gioiello, in via Azuni. Gli piaceva il mondo dello spettacolo e della musica. Si è appassionato e da quel momento è iniziata l'avventura di Sardegna concerti. L'anno dopo, nel 1980, abbiamo organizzato la prima edizione di Jazz in Sardegna».
VUOTO INCOLMABILE Trent'anni di grandi eventi, sempre da precari. Anche Capriola non ha mai nascosto un desiderio rimasto tale: avere una struttura per i grandi eventi da gestire. Invece i nomi più importanti della musica italiana e internazionale sono stati ospitati a Cagliari in diversi luoghi. «Abbiamo organizzato», conclude il collega e grande amico Massimo Palmas, «spettacoli e concerti di ogni tipo. Era sempre professionale, dall'appuntamento più importante a quello di minor richiamo. Era conosciuto nel panorama organizzativo nazionale ed europeo. Appena la notizia della sua morte si è sparsa nell'ambiente ho ricevuto centinaia di telefonate da tutta l'Italia. Abbiamo perso un direttore di produzione di lusso. Per sostituirlo non basteranno dieci persone». Se sarà impossibile colmare il vuoto affettivo che ha lasciato, altrettanto complicato sarà trovare un direttore di produzione con i suoi contatti e la sua enorme esperienza.
L'ULTIMO SALUTO La sua grande determinazione e il carattere forte gli avevano permesso di superare momenti difficili. Così dopo l'operazione alla gola è tornato subito a lavoro. Fino a venerdì era al suo posto in ufficio per preparare al meglio il concerto della Pausini e il prossimo appuntamento con Jazz in Sardegna, alla Fiera di Cagliari. Una crisi respiratoria, causata chissà da cosa, non glielo ha permesso. L'autopsia scioglierà ogni dubbio. E domani familiari, amici e artisti si ritroveranno nella chiesa di Sant'Efisio, alle 15.30, per il funerale.
MATTEO VERCELLI

28/04/2009