Sbarco di migranti a Cagliari, la prefettura "chiude" i giornalisti in un recinto
Cronaca a ostacoli per i giornalisti sardi impegnati a raccontare lo sbarco di 1250 migranti al porto di Cagliari. La Prefettura li tiene lontani, insorge l'ordine dei giornalisti.
CAGLIARI - "Ancora uno sbarco di migranti al porto di Cagliari, e ancora una volta enormi difficoltà per i cronisti nello svolgimento del proprio lavor". Lo denuncia in una nota l'ordine dei giornalisti sardi dopo la decisione della prefettura di Cagliari di tenere i cronisti a distanza dalla zona di attracco della nave per presunte questioni di sicurezza.
L’Ordine dei giornalisti della Sardegna prende atto, con rammarico, che si è "ulteriormente inasprita l’azione della Prefettura tesa a ostacolare il lavoro dei colleghi, confinati in un angusto recinto di transenne posto lontanissimo dal punto di attracco dell’imbarcazione che trasporta i migranti, tale da rendere difficoltose perfino le fotografie e le riprese televisive, al solito senza alcun riparo da sole e pioggia"
In occasione dell’ultimo sbarco di stamane, due agenti della Polizia di Stato e due militari della Capitaneria di porto erano dedicati espressamente a impedire qualsiasi movimento ai giornalisti, ai quali in occasioni precedenti durante la stagione estiva era stato impedito perfino di dissetarsi. "Non si comprendono i timori della Prefettura di Cagliari nei confronti del ruolo dell’informazione" prosegue la nota dell'Ordine che esprume "forte preoccupazione per la sempre più aspra limitazione dell’esercizio della libertà di stampa, sancita dall’articolo 21 della Costituzione e da altre norme dello Stato, nei confronti dei colleghi in servizio al porto. Essi sono impegnati nel diritto/dovere di informare su un rilevante fatto di cronaca come l’accoglienza di migranti, che evidenzia numerose e assai gravi criticità malgrado la spesa di consistenti cifre di fondi pubblici gestiti dalla Prefettura".