Autore: Redazione Casteddu Online il 05/10/2016 15:37
Già subito dopo la rimozione da Piazza Gramsci dello storico pannello pubblicitario in ghisa, avvenuta nell'aprile dello scorso anno, diversi cittadini avevano protestato perché la storia degli spazi pubblici cagliaritani non poteva essere spazzata via con la scusa del restyling seppur necessario.
Oggi, constatata la sparizione dello storico manufatto dalla piazza appena ristrutturata e aperta al pubblico, i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia e del centrodestra, primo firmatario e presentatore Alessio Mereu, chiedono chiarezza attraverso un'interrogazione rivolta al Sindaco e all'Assessore ai Lavori Pubblici riguardo al pannello delle pubbliche affissioni, pregevole testimonianza del periodo fra le due Guerre, rimosso all'avvio del cantiere di Piazza Gramsci: a tale proposito, FdI-AN chiede alla massima autorità cittadina e all'assessore competente se, in primo luogo, sia stato rispettato l'iter previsto nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con le relative autorizzazioni della Sovrintendenza anche per il solo spostamento del medesimo pannello e, in secondo luogo, considerato che sulla stampa cittadina alcune voci riferibili a Palazzo Bacaredda, lo scorso luglio, avevano annunciato il restauro del manufatto, se per l'appunto questo lavoro sia stato eseguito e, nel caso, dove sia stato destinato il manufatto in ghisa e in che modo l'Amministrazione comunale lo voglia utilizzare e collocare.
Considerato quanto denunciato, sorgerebbe il dubbio che, con la scusa della ristrutturazione della piazza e del restauro del pannello pubblicitario, alle cui basi campeggiano dei fasci littori in rilievo, sia stata colta l'occasione per cancellare un piccolo ma significativo pezzo di storia e identità cagliaritana che a qualcuno pare possa dare ancora fastidio.