SABATO, 25 APRILE 2009
Pagina 2 - Cagliari
di Mauro Lissia
Il presidente del Ctm ribatte all’Università «L’utenza c’è, improbabili i dati sui tram»
CAGLIARI. Continua la battaglia a distanza sul sistema di trasporto per la città del futuro. Dopo la bocciatura secca del progetto-metrò da parte di cinque docenti del Crimm, del dipartimento di ingegneria del territorio («non c’è utenza sufficiente per un impianto da 520 milioni») a ribattere all’ondata di osservazioni critiche arriva il Ctm, che nell’utilità dell’underground crede sino in fondo: «Quella sulla metropolitana sotterranea è stata una contrapposizione di carattere prettamente ideologico da parte della precedente amministrazione regionale» avverte il presidente Giovanni Corona.
La Regione pensava al progetto di una rete tramviaria il cui costo complessivo è stato stimato in 320 milioni di euro. Ma per Corona sono in numeri a dimostrare la convenienza dell’undeground: «Premesso che la metropolitana sotterranea è un’opera che si fa per il presente e per i prossimi cinquant’anni, noi siamo certi che sia possibile arrivare al pareggio nei conti della gestione già alla condizioni attuali, con gli attuali volumi di traffico passeggeri». Il servizio sarebbe infatti rivolto a un bacino di 402 mila abitanti, che con l’incremento previsto da qui al 2012 porterebbero a un totale di 508 mila. Da qui il conto è presto fatto: «Considerato che il traffico medio in ingresso e in uscita dalla città è di circa 120 mila veicoli al giorno, cui vanno aggiunti i 40 mila del traffico interno ai comuni dell’hinterland - avverte il presidente del Ctm - possiamo dire che ogni giorno si muovono 160 mila veicoli cui corrispondono 190 mila utenti». Ancora: a questi vanno aggiunti i 43 mila passeggeri delle linee 1, M, 30 e 31. Come dire che all’avvio del metrò Ctm potrebbe contare su 81 mila passaggeri al giorno. Secondo Corona «il pareggio di bilancio si otterrebbe con 40 mila passeggeri al giorno, con una contributizione pari a tre euro e mezzo al chilometro, il resto andrebbe a coprire una quota importante degli ammortamenti dell’opera».
Questi per il Ctm sono i dati reali, calcolati sul campo. Quelli su cui si possono confrontare le due proposte: una, quella del Cirem - sostenuta dall’Università - consiste in 40 chilometri di metrotramvia a scartamento ridotto, quindi - secondo i tecnici del Ctm - senza alcuna possibilità di integrazione con la rete delle Fs, costerebbe 320 milioni. L’altra, quella del Ctm, mette sul tavolo 13 chilometri di linea metropolitana integrabile con la prima linea metrotranviaria realizzata da Fds e con la rete Rfi. Cui si aggiunge - a leggere la relazione tecnica elaborata dal Ctm - una linea filoviaria veloce di 14 chilometri per collegare le zone a sud della città con un sistema di trasporto a inquinamento zero. Qui il costo salirebbe a 540 milioni per 27 chilometri di rete: «A noi sembrano elementi piuttosto chiari per affermare la validità del progetto metrò, come ci è stato confermato dai tecnici spagnoli che l’hanno esaminato e migliorato». Peraltro Ctm si candida a gestire il progetto-metrò partendo da una realtà sotto gli occhi di tutti: «Il nostro servizio funziona e l’azienda ha bilanci in ordine, mentre il progetto delle linee di superficie è portato avanti da società che non hanno mai gestito in modo positivo le proprie realtà aziendali o da persone che non hanno specifica e comprovata esperienza nel settore». Una rivendicazione della serie: esperienza e risultati contano.
Ma non finisce qui. Ctm attacca il progetto Cirem anche sui dati: «Secondo le tabelle disponibili - avverte il direttore generale Ezio Castagna - nelle varie linee ipotizzate i tram dovrebbero garantire una velocità media di 25 chilometri all’ora. Dovrebbero spiegarci come fanno, quando a Milano e Torino la media va da 8 a 12 chilometri all’ora...». Non solo: «Forse non si sono accorti che sul percorso esistono complessivamente 47 incroci, qualcuno sa di quanti metri ha bisogno per fermarsi un tram lanciato a 25 chilometri all’ora?».
Restando alle cifre ufficiali, i tram del progetto Cirem costerebbero quasi 37 milioni di euro all’anno su ricavi complessivi previsti di 33,3 milioni. Il metrò promosso dal Ctm andrebbe sui 19,1 milioni l’anno, con ricavi di 28,2 milioni. Quindi - stando ai calcoli elaborati dai tecnici del Ctm - il metrò converrebbe anche sul piano strettamente economico, malgrado l’investimento di partenza sia superiore di 220 milioni rispetto al progetto alternativo.
Resta un problema tutt’altro che secondario: l’invasività dei lavori di realizzazione e la possibilità, tutt’altro che teorica, di trovare resti archeologici importanti nelle viscere della città. Ma neppure questo sembra spaventare i vertici del Ctm: «Gli spagnoli sostengono che un impianto come quello progettato si può realizzare in quattro anni, mentre il rischio di imbatterci in reperti storici è inesistente perchè gli scavi andrebbero a venti metri sotto il livello attuale del suolo». Dove, secondo Corona, non c’è altro che sabbia.
Possibilità di realizzare il progetto? «Siamo in una fase di attesa, i soldi arriverebbero da fondi Fas e Fers, per la qualità di vita dei cagliaritani il metrò sarebbe un grande passo avanti».