Affidati al Comune 74 minorenni, la maggior parte ha 16-17 anni
Sono mille in tutta l'Isola i ragazzi senza genitori Storie d'oggi. Su tre migranti che sbarcano nell'Isola, uno è minorenne. Quasi mille sono stati quest'anno i giovanissimi stranieri non accompagnati. Per loro, destinazioni diverse: 418 sono stati ospitati in provincia di Cagliari, 320 in quella di Sassari, 125 nel territorio nuorese e 87 nella provincia di Oristano. Numeri che riscrivono la storia, questa storia di spostamenti di massa vissuti e sopportati per poter agguantare la speranza di una vita migliore che fino all'anno scorso, e ancora prima, regalavano al fenomeno ben altre cifre.
I NUMERI Diciotto i minorenni nel 2013, cinquantasei nel 2014, duecentoventi nel 2015. Milleduecento quest'anno. Dati che crollano se il riferimento è ai minori non accompagnati, al pianeta dei ragazzini senza genitori. Ma che non spostano le difficoltà.
Solo a Cagliari, nell'ultimo anno i minori non accompagnati affidati agli uffici comunali di competenza dei Servizi sociali sono stati 130. «Ad oggi - ricorda l'assessore Nando Secchi - sono settantaquattro. Sia chiaro, non si sta parlando di bambini ma di ragazzi su cui spesso bisogna confermare la minore età. Nella maggior parte dei casi hanno sedici, diciassette anni, ma ci sono anche i maggiorenni che dichiarano di non aver ancora compiuto i diciotto. Per loro bisogna iniziano le visite per accertare la reale età anagrafica».
LE DECISIONI I minorenni vengono affidati ai Comuni per essere inseriti nelle strutture dedicate. «I casi dubbi restano comunque numerosi», aggiunge Secchi. «Tra l'altro, così come avviene per altri comuni, abbiamo più minori di quanto siano in grado di gestire e le difficoltà crescono per colpa dei ritardi di assegnazione delle quote da parte dello Stato e della Regione». Vale a dire gli ottanta euro al giorno per minore che vanno versati alle associazioni, agli enti e alle cooperative.
LE SCELTE Dei 130 in carico al Comune, 27 sono però fuori Cagliari e risiedono nella provincia di Nuoro.
Secondo i dati della Prefettura, nell'Isola i minori stranieri non accompagnati, dopo gli sbarchi del 2016, sono stati esattamente 950. Cifra cui bisogna aggiungere i dati degli ultimi due sbarchi dei primi di settembre, quando in porto, nel giro di 48 ore, hanno gettato l'ancora le navi del soccorso in mare cariche di disperati. Nella seconda nave, la Dattilo della Guardia costiera, insieme ai 931 migranti c'erano anche venti bambini e duecento minori. Per loro, massima attenzione.
Un nuovo arrivo che ha fatto riesplodere l'emergenza e che conferma le difficoltà crescenti legate proprio agli sbarchi dei minorenni non accompagnati che stanno necessariamente costringendo le istituzioni a rivedere e correggere, in corso d'opera, la gestione dell'assistenza ai ragazzi stranieri senza padri e madri.
I CENTRI Se la necessità di strutture adeguate per ospitare gli uomini e le donne arrivati dal Nordafrica dopo aver percorso le “strade del mare” a bordo di barconi e gommoni incapaci spesso di contenere un così alto numero di imbarcati (la salvezza arriva quasi sempre dalle intercettazioni in mare aperto da parte dei mezzi della Guardia costiera e della Finanza) cresce di giorno in giorno, schizza verso l'alto l'urgenza di centri specializzati. La nuova emergenza cui la Sardegna deve far fronte per evitare di ritrovarsi impreparata. O essere costretta a ricorrere a strutture per adulti. Se il capoluogo riesce ancora a resistere, ben più difficili sono i problemi per gli altri centri. Nuove criticità, insomma, derivanti dal numero inaspettato di minori soli che hanno bisogno di trovare un'immediata sistemazione.
Andrea Piras