Confesercenti: non sono stati rispettati i tempi. Città ciclabile: viabilità da studiare
Traffico, inevitabili disagi causati dai tanti cantieri pubblici Il tappo di piazza Yenne è saltato. Con buona pace dei cagliaritani e delle migliaia di automobilisti costretti a fare i conti, quotidianamente, con file snervanti e ingorghi estenuanti. Tutta colpa della nuova e necessaria condotta delle acque bianche e piovane che tra il Largo, il Corso e via Santa Margherita ha sostituito la vecchia e malconcia tubazione. Sopra le trincee è tornato il cemento e presto arriverà l'asfalto.
I SEMAFORI Intanto sono spariti i semafori temporanei installati dal servizio viabilità e dalla Polizia municipale per regolare il senso unico alternato a fianco al cantiere. Un imbuto per le auto dirette verso il San Giovanni di Dio o verso via Roma che ha inevitabilmente creato parecchi problemi al traffico in questa parte di città già normalmente intasata di auto e pullman.
I MARCIAPIEDI Adesso riprenderanno i lavori nel Largo (incrocio con via Manno) dove il Comune dovrà completare il progetto di riqualificazione dei marciapiedi.
È la città dei cantieri, la città che manda a riposo le emergenze del passato per rifarsi una veste nuova. Una mutazione non senza dolori. Perché i lavori pubblici che in questi anni hanno ridisegnato diverse zone e scavato nel sottosuolo per rimettere in sesto i sottoservizi sgangherati, non hanno soltanto prodotto ferite in strade e piazze, ma anche costretto residenti e pendolari del lavoro e dello studio a grossi sacrifici.
LA PAZIENZA Ne sanno qualcosa gli automobilisti che da quasi un anno si confrontano con il cantiere di via Cadello-Asse Mediano dove la nuova rampa, quasi ultimata, ha davvero messo a dura prova la pazienza di migliaia di persone. Per non parlare delle tante strade del centro (da via Garibaldi a via Manno, da via Sassari al corso Vittorio Emanuele) transennate durante i lavori di riqualificazione.
«Lavori non rinviabili, certamente, i sottoservizi di tante strade cittadine risalivano al secolo scorso e andavano rimessi in sesto. È però vero che i cantieri spesso si sono prolungati oltre i tempi stabiliti e la convivenza, per le imprese già falcidiate dalla crisi, è stata drammatica. Sa come hanno commentato molti commerciati di via Sassari e di piazza Gramsci il prolungarsi eccessivo dei cantieri? “L'operazione è stata fatta bene, peccato che il paziente sia morto”: Ecco, diverse aziende non hanno resistito e hanno abbassato le serrande. Per sempre», spiega il presidente di Confesercenti, Roberto Bolognese.
LE GRANDI OPERE La rivoluzione cominciata cinque anni fa si appresta a scrivere la parola fine su alcune grandi opere. Per la mobilità cittadina, che fa i conti ogni giorno con le 180 mila auto dei pendolari che assaltano Cagliari da più parti (dalle statali 130, 131, Sulcitana, Poetto-Viale Marconi), le difficoltà non sono però finite. Perché la mobilità dovrà essere davvero riscritta pensando all'area vasta, alla città metropolitana.
LA RIVOLUZIONE «Vorremmo che per Cagliari si facesse un discorso ben più ampio mentre oggi si sta lavorando per compartimenti: sulle piste ciclabili, sul sistema delle bici condivise, sul car sharing, su autobus e metropolitana leggera. E invece il problema va affrontato complessivamente. Perché solo così, impedendo intanto alle migliaia di auto di appropriarsi quotidianamente della città, realizzando da subito i parcheggi esterni, pensando a una metropolitana che serva la città ma raggiunga gli altri centri più vicini al capoluogo si potrà risolvere il problema del traffico e fare di Cagliari una vera città europea», dice Virgilio Scano, presidente dell'Associazione Cagliari Città Ciclabile.
Magari sarà proprio questo il futuro.
L'EMERGENZA Per ora restano i disagi causati da un lungo elenco di piccoli e grandi cantieri aperti. In via Cadello-Asse Mediano, gli ultimi ritocchi prima dell'apertura della rampa non stanno annullando l'emergenza traffico, e ogni giorno, nelle ore di punta, il serpente d'auto in entrata dalla Carlo Felice resta gigantesco.
Così come difficile resta muoversi agevolmente nel centro, dove i programmi di molti progetti non sono stati completati. «Per esempio - spiega Bolognese - la riqualificazione di via Garibaldi è rimasta sospesa. Va bene la pedonalizzazione, ma i cosiddetti parcheggi di prossimità non ci sono ancora, così come il piano per il decoro tarda ad arrivare. Bloccare solo le auto con le fioriere senza creare l'alternativa non aiuta il commercio e neppure la rinascita del centro».
Andrea Piras