Le carte per trasformare 6 ettari tra il capoluogo sardo e la Ss 195 sono già realtà. Tra edifici a risparmio energetico e maxi impianti di sicurezza. Manca, ancora, l'ok di palazzo Bacaredda.
CAGLIARI - La zona franca doganale continua a far discutere. Un progetto del quale si parla da anni, e che vede una partita giocata "a breve distanza", tra Autorità portuale, Cacip e Comune. Sei ettari - estendibili a trenta - opere di urbanizzazione e telecamere di sicurezza. "Un volano per l'economia di tutto il sud della Sardegna", a detta del Cacip. Che rimane in attesa del via libera, da parte del Comune, del progetto esecutivo. Non una vera e propria polemica, quella che arriva dai piani alti del Consorzio industriale provinciale. Somiglia più a una richiesta per accelerare l'iter.
"Il progetto esecutivo per la realizzazione di due edifici per l’Agenzia delle dogane e per le opere di urbanizzazione, presentato lo scorso maggio dal Cacip, però non è stato ancora approvato dal Comune di Cagliari. Non appena da Palazzo Baccaredda arriverà la concessione edilizia, sarà possibile bandire la gara per appaltare le opere", così dal Cacip. "L’intera area sarà protetta da un sofisticato impianto di videosorveglianza. La zona franca doganale verrà gestita dalla società consortile Cagliari Free Zone, avente attualmente come soci al 50 per cento l’Autorità portuale di Cagliari e il Cacip".
“L’istituzione della zona franca doganale rappresenta un’occasione unica non solo per l’economia della città metropolitana di Cagliari, ma per tutta la Sardegna", spiega il presidente del Cacip, Salvatore Mattana, "il suo decollo porterà notevoli benefici alle imprese esistenti e avvicinerà nuovi investitori. Non ci saranno più imposte sull''estero su estero': un vantaggio enorme che permetterà all’economia di ripartire. I lavori per la realizzazione delle infrastrutture di servizio alla zona franca saranno realizzate in appena dieci mesi”.
IL PROGETTO - Prevede la realizzazione di una viabilità di collegamento dalla banchina di levante alla zona franca e alla circonvallazione periportuale fino alla Statae195. Nella prima fase saranno urbanizzati (strade, luce, fogne, acqua) 6 ettari, con l'obiettivo di replicare le opere su altri 30 ettari qualora se ne ravvisasse la necessità. È prevista anche la realizzazione di due edifici dotati delle più moderne tecnologie di risparmio energetico e autosufficienti dal punto di vista ambientale. Gli edifici ospiteranno l'autorità doganale, l'autorità sanitaria, i presidi per la sicurezza e gli uffici del soggetto gestore. La zona sarà collegata tramite la fibra ottica al sito di Tiscali e potrà pertanto disporre di banda ultra larga di ultima generazione. L’intera area sarà protetta da un sofisticato impianto di videosorveglianza.
UNA SCELTA STRATEGICA - Vista la posizione, la zona franca doganale non rappresenterà solo un volano per l’economia del capoluogo, ma per tutta la Sardegna meridionale. Il progetto è caratterizzato dalla prossimità all'aeroporto di Elmas ed alla stazione ferroviaria di Cagliari. Di notevole importanza anche la vicinanza con le aree industriali del territorio. Estremamente semplice anche lo spostamento su gomma delle merci, visti il collegamenti con la Strada statale 131 Carlo Felice, e con l’arteria Sulcitana che collega la città alla costa sud occidentale dell’Isola.