Si era occupato dei vincoli
Tuvixeddu, il pm convoca come teste drigente regionale
L'interrogatorio è di una settimana fa ma la notizia è filtrata ieri: il sostituto Daniele Caria ha convocato in Procura, come persona informata sui fatti, l'ex direttore generale dell'assessorato alla pubblica istruzione, presidente della commissione che impose il vincolo su Tuvixeddu, Franco Sardi, che attualmente dirige il trasporto pubblico locale. Tema: il progetto dell'architetto francese Clement sull'area vincolata. Chi ha conferito l'incarico? Com'è stato pagato? Da chi?
Stando alle carte la Regione non avrebbe sborsato un euro, però l'architetto sarebbe stato compensato con 150.000 euro. Quell'importo rendeva obbligatoria una gara pubblica, non a caso la convenzione non è mai stata firmata. Il progetto però c'è ed è stato pure pagato. Da chi? Certo è intervenuta la Fondazione Banco di Sardegna, ma in che modo? Su richiesta di chi? E per quale importo?
Con Sardi il pm Caria avrà sicuramente cercato una risposta anche a queste domande ma il fitto riserbo che circonda l'inchiesta impedisce di saperne di più. Sardi si limita a confermare la convocazione in Procura, di più non dice: segreto istruttorio.
L'unica certezza è che l'indagine continua e si muove velocemente. Il pm Caria sta procedendo per abuso d'ufficio contro ignoti da oltre un mese, da quando cioè ha acquisito le carte sul vincolo paesaggistico che ha motivato l'esproprio dell'area di Tuvixeddu dove lavorava l'impresa Cualbu.
Gli accertamenti sono stati sollecitati dall'avvocato Agostinangelo Marras per conto dei costruttori con due distinti esposti in cui ha chiesto di chiarire innanzitutto la regolarità della creazione del vincolo di inedificabilità sull'area a ridosso delle tombe puniche: se il vincolo si fondasse su atti illegittimi cadrebbe infatti il presupposto dell'esproprio. Come mai sono stati sospesi i lavori nel cantiere di via Maglias nonostante i funzionari della Regione avessero dichiarato per iscritto l'illegittimità di sospensione ed esproprio? I lavori erano autorizzati anche dal punto di vista paesaggistico e secondo la Sovrintendenza non arrecavano alcun danno.
La seconda questione è legata al progetto alternativo proposto dalla Regione attraverso Gilles Clément: non risulta un incarico formale all'architetto francese, il problema è capire attraverso quale giro l'architetto abbia predisposto un progetto finanziato, pur parzialmente, dalla Fondazione Banco di Sardegna e fatto proprio dalla Regione.
M. F. CH.