Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, è furibondo: il no di Roma alle Olimpiadi, dice, è «un grave errore». E fa evaporare il sogno di ospitare le gare di vela, con base logistica nel Molo Sabaudo, nel porto vecchio, e villaggio olimpico nella caserma Ederle, a Calamosca.
Zedda annuncia su Facebook che oggi si confronterà col presidente del Coni Malagò (in visita a Cagliari) e lancia l'idea di coinvolgere «altri sindaci» e «governatori di altre Regioni» in una una raccolta di firme e un referendum: «Decidano gli italiani». E spiega: «Credo che il no a un evento che riguarda milioni di appassionati di sport e migliaia e migliaia di atleti non possa essere nelle mani di una sola persona». Cioè della sindaca della Capitale, Virginia Raggi, cui, da collega, indirizza una frecciata al curaro: «Difficile gestire le Olimpiadi tra otto anni quando non si è in grado in tre mesi di nominare un assessore al Bilancio».
Il pensiero va, ovviamente, al danno subito da Cagliari: «Abbiamo lavorato - scrive Zedda - a un progetto sostenibile da ogni punto di vista, così come richiesto dal disciplinare olimpico, che prevede tra l'altro il recupero di beni oggi inutilizzati che rimarrebbero poi a disposizione dei cittadini, il rispetto dell'ambiente, nessun consumo di suolo e una destinazione futura certa per le strutture al termine dei giochi olimpici». A quel dossier, che aveva ottenuto l'ok dal Coni e ora sembra destinato al cestino dei rifiuti, ha lavorato per mesi Yuri Marcialis (Pd), assessore comunale allo Sport: «Era ispirato ai principi dell'Agenda 2020, un vero peccato, uno spreco».
Maria Antonietta Martinez, capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio comunale e candidata a sindaca nelle scorse elezioni, difende Raggi: «La decisione era stata presa già mesi fa, quando lo annunciò in campagna elettorale. E 800 mila romani hanno scelto di darle fiducia». E Cagliari? «Ci saranno molte altre occasioni, forse meno onerose da un punto di vista economico. Questa scelta non avrà ricadute particolarmente negative per Cagliari e per la Sardegna». (m. n.)