Zona metropolitana inquinata: da 5 anni si superano i livelli di Pm
È vero che i sardi sono “geneticamente suscettibili” al diabete ma, secondo alcuni studi, l'inquinamento atmosferico li rende tre volte più vulnerabili. Senza considerare l'incidenza che le polveri sottili hanno sull'ictus, sulla mortalità infantile, sui diversi disturbi respiratori e su molte altre patologie. Non è la scoperta dell'acqua calda, purtroppo, sono i risultati di ricerche scientifiche eseguite nelle aree “sensibili”, quelle in cui i livelli di Pm 10 e Pm 2.5 sono più elevati.
SORPRESA CAGLIARI Semmai, a sorprendere in questo elenco, è la presenza di Cagliari e del suo hinterland, quasi l'intera area metropolitana. Il professor Annibale Biggeri, epidemiologo dell'Università di Firenze, lunedì pomeriggio alla conferenza di Legambiente sulla mobilità sostenibile, ha fatto una disamina sulla situazione. «La mortalità e i ricoveri - ha detto Biggeri - colloca questa città tra quelle che maggiormente risentono dello smog. Basterebbe pensare che l'Europa ha fissato in 25 milligrammi per metro cubo la soglia sopportabile, che è molto alta, e a Cagliari e dintorni c'è una media di poco inferiore a 40 mg l'anno nell'ultimo lustro. E poi, bisogna dirlo, il limite dei 25 mg non tutela nessuno. Per vivere bene bisognerebbe andare a piedi».
L'IMPEGNO DEL CTM Robertu Murru, ingegnere e presidente del Ctm (l'azienda trasporti cittadina), ha ribadito il concetto: «Qualità dell'aria significa qualità della vita. Noi stiamo cercando di fare del nostro meglio. Cagliari è l'unica città italiana che ha partecipato al progetto europeo “Zeus” per accedere ai finanziamenti per l'acquisto di bus elettrici. E non siamo impreparati, nel senso che non abbiamo smantellato la linea filoviaria come è stato fatto altrove. Anzi, i nostri 40 chilometri di linea ci collocano al secondo posto dopo Milano. Abbiamo avviato la sperimentazione con i bus che si muovono solo con batterie elettriche, ricaricabili al capolinea, e siamo in procinto di mettere in strada un totale di 32 filobus, 14 sono già operativi, di questi 8 solo elettrici. Però, è necessario creare le condizioni per privilegiare il trasporto pubblico e questo è un compito che non spetta a noi. Serve una strategia integrata».
EMERGENZA Nonostante le politiche emergenziali, come le ha definite il presidente del comitato scientifico di Legambiente Vincenzo Tiana, abbiano finora fallito o si sono ridotte al blocco delle auto a giorni alterni a Roma e Milano, non si intravede lo straccio di una risposta al fenomeno inquinamento. «Un quinto delle polveri sottili arriva dalle auto - ha confermato il cardiologo cagliaritano Luigi Lai - e non esistono soglie di sicurezza».
Vito Fiori