Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Auto condivisa: è boom

Fonte: L'Unione Sarda
19 settembre 2016

MOBILITÀ. Ricerca: chi la sceglie usa di più anche bus, bici e piedi

 

 

Più di 400 utenti, in arrivo i veicoli elettrici 

 

 

 


Sono più di quattrocento: due anni e quattro mesi fa, quando il servizio è stato avviato in città, erano trenta. «Nell'ultimo anno c'è stato un boom grazie al passaparola», racconta Fabio Mereu della PlayCar, che gestisce il servizio per conto del Comune. Il mese scorso hanno percorso, in 3.683 ore di utilizzo, 18.842 chilometri, contribuendo a decongestionare il traffico cittadino e a limitare l'inquinamento ambientale. Sono gli utenti del car sharing cagliaritano, una tribù in fase di forte espansione. Tanto che la PlayCar, è pronta a rilanciare e aspetta solo il via libera dell'amministrazione: la flotta passerà dalle 20 macchine attuali (tutte Nissan Micra) a 50, mettendo in circolazione anche diverse auto elettriche a emissione zero (la scelta è caduta sulle Nissan Leaf, silenziosissime e super-accessoriate).
I DATI Consideriamoli i probabili automobilisti del futuro: in media hanno fra i 30 e i 50 anni (il più anziano ne ha 79), magari non hanno ancora definitivamente rinunciato a possedere una macchina propria, ma preferiscono utilizzare quella condivisa. In genere ci fanno percorsi di 20-35 chilometri e la restituiscono dopo 2-3 ore di utilizzo. Per capire meglio chi sono gli utenti e quali le loro esigenze e abitudin, PlayCar ha commissionato uno studio all'ingegnera Benedetta Saintjust: «I dati sono ancora in fase di elaborazione», avvisa quest'ultima, che però è già in grado di anticipare qualche conclusione. «Il 48 per cento delle persone che utilizzano il car sharing dichiara di aver ridotto l'uso dell'auto privata. Il 23 per cento utilizza il bus più di quanto facesse in passato. L'11 per cento fa lo stesso con la bici. Il 23 per cento ha iniziato a spostarsi anche a piedi». I tifosi della mobilità sostenibile hanno di che fregarsi le mani.
COME FUNZIONA Le regole sono semplici: ci si abbona, ricevendo una tessera magnetica che serve ad aprire e chiudere le auto. Dopodiché, quando se ne ha l'esigenza, si prenota la disponibilità di una macchina, la si preleva e la si usa (con la comodità di avere libero accesso alle zone a traffico limitato). Si paga una piccola cifra in base alla durata dell'utilizzo e ai chilometri percorsi. Unica incombenza, riconsegnare l'auto nello stesso parcheggio riservato da cui la si è prelevata: gli stalli, riconoscibili perché dipinti di verde, si trovano davanti al mercato di San Benedetto, in piazza Repubblica, piazza Garibaldi, via Giolitti e via Crispi. «Ma con l'entrata in servizio delle nuove auto - annuncia Mereu - sperimenteremo anche, accanto a questo modello, quello a flusso libero, con la possibilità di prelevare l'auto da un qualunque parcheggio e riconsegnarla in qualunque altro».
ACCESSO L'obiettivo finale sarebbe di diffondere una nuova mentalità, sostituendo alla cultura del possesso quella dell'accesso, inducendo chi non ne ha davvero necessità a liberarsi dell'auto di proprietà, per il mantenimento della quale si stima che, in Italia, si spendano tra i 2.500 e i 3.500 euro l'anno fra carburante, bollo, assicurazione, usura gomme, tagliandi, revisioni, autolavaggio, multe, parcheggi, rate o ammortamento.
L'ipotesi non è scartata a priori dal titolare della tessera numero 1.443, rilasciata l'altro giorno a Massimo Cannas, 40 anni: ha venduto la sua auto, spiega, e sta aspettando che gli consegnino la nuova, e nell'attesa ha deciso di provare il servizio. «Se mi trovo bene, in futuro, perché no? In fondo vivo vicino alla fermata della metro, non ho l'esigenza di avere un'auto fissa».
Marco Noce