COMUNE. L'assessore: l'incrocio con il Portico Romero è un punto particolarmente fragile
Adesso bisognerà eliminare i basoli di porfido saltati per colpa dell'acqua. E indagare su cosa è davvero avvenuto, l'altra mattina alle prime luci dell'alba, sotto la pavimentazione esplosa di via Garibaldi, all'angolo col Portico Romero che porta in via San Domenico.
Lunedì gli operai dovranno riprendere i lavori per indagare e sistemare il guasto. Si tratta di opere difettose, di errori commessi dalle imprese durante la sistemazione dei sottoservizi o di sbagli nella costruzione del pavimento di cubi di porfido? L'assessore alla Mobilità Luisa Anna Marras, che nella scorsa legislatura governava i Lavori pubblici e ben conosce le opere di via Garibaldi, non ha risposte certe. «Anche oggi ( ieri per chi legge ) i tecnici del Comune hanno fatto un sopralluogo nel tratto interessato dal danno ma soltanto lunedì di potrà iniziare ad intervenire per capire cosa sia realmente accaduto. In quel tratto ci sono due nodi importanti in cui si uniscono la rete nuova con le vecchie condotte di Villanova, potrebbero essere questi i punti critici intorno ai tombini che per via delle precipitazioni straordinarie hanno ceduto». Marras rimanda a domani ogni spiegazione. «Non si possono certo attribuire responsabilità a chicchessia se non si ha la certezza di quel che sia avvenuto, del perché l'acqua abbia gonfiato la pavimentazione fino a farla saltare. Ripeto, quel tratto dove il Portico Romero confluisce su via Garibaldi è particolarmente critico».
Una leggera pendenza tra via San Domenico e via Garibaldi che per la portata del nubifragio è stata determinante.
A preoccupare è proprio l'incontro tra il vecchio e il nuovo, tra la rete delle acque bianche e delle acque nere completamente revisionate durante i lavori di restauro di via Garibaldi e le condotte obsolete del rione. Punti critici che potrebbero mettere in evidenza tutta la loro fragilità in caso di altri nubifragi.
A. Pi.