SAN MICHELE. Si indaga per capire se circoli droga tagliata male
Stroncato da un'overdose un uomo di 54 anni
Due morti per overdose in una settimana. A San Michele è nuovamente allarme-eroina. Con un terribile sospetto: negli ambienti dello spaccio cagliaritano potrebbe esserci in circolazione “roba” tagliata male. Sette giorni fa è stato un 45enne cagliaritano a perdere la vita nei vialetti tra le undici palazzine ex Gescal. Mercoledì notte, in via Cinquini, è invece stato trovato morto un 54enne. In entrambi i casi è stata disposta l'autopsia. Oltre ad accertare il decesso per overdose, sono stati richiesti degli esami per capire se la causa possa essere l'eroina “tagliata” male.
L'ULTIMA MORTE L'incubo tossicodipendenza dunque si materializza ancora in una zona della città che è stata al centro, lo scorso febbraio, di una serie di servizi da parte delle forze dell'ordine e del Comune. Nessuno è mai stato convinto di aver debellato il problema: i tossici per qualche mese hanno cambiato zona. Ora però la situazione è di nuovo al limite con i residenti dei palazzi ai piedi del colle di San Michele pronti a clamorose proteste. Il degrado, con il tappeto di siringhe a due passi dalle case ex Gescal (tra via Cinquini, via Cornalias e via Serbariu) e dalla scuola materna, è stato in parte cancellato. Ma il ritrovamento una settimana fa del corpo senza vita di un 45enne cagliaritano e, mercoledì notte, di un 54enne nelle vicinanze dell'ex sede della circoscrizione di via Cinquini ha rilanciato l'allarme. Anche se i segnali erano già arrivati da alcuni mesi, con i tossicodipendenti sorpresi più volte con le siringhe in mano nei giardinetti della zona e negli spiazzi, incuranti dei passanti (spesso anche bambini).
LE INDAGINI Sui due casi indagano Polizia e Carabinieri. Sulla morte dei due tossici non ci sarebbero dubbi. Ma gli agenti della squadra volante (per il decesso della settimana scorsa) e i militari della compagnia di Cagliari (per la morte del 54enne in via Cinquini) stanno svolgendo gli accertamenti per capire se nelle zone dello spaccio di San Michele e Is Mirrionis stia circolando una partita di droga capace di uccidere.
IL PRESIDIO Le duecento famiglie delle palazzine ex Gescal temono di rivivere l'incubo - andato avanti per parecchi anni - dei tossicodipendenti padroni della zona. A febbraio il grido di dolore non era rimasto inascoltato. I cittadini, con alcune manifestazioni pubbliche (e con la richiesta di un intervento anche del sindaco), avevano denunciato la presenza di siringhe insanguinate disseminate tra aiuole, panchine e vialetti fino ad arrivare nelle vicinanze della scuola materna. Non solo. I tossici erano arrivati a “bucarsi” sotto le finestre delle abitazioni, davanti a chiunque passasse nei vialetti. «Non possiamo più far giocare i nostri figli e nipoti in giardino. Siamo in ostaggio, prigionieri nelle nostre case», avevano spiegato gli abitanti. Il questore di Cagliari e i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Finanza avevano effettuato un blitz nel “regno dei tossici”. La situazione era finita sul tavolo di un comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato dalla prefetta Giuliana Perrotta. Erano stati predisposti dei presidi fissi delle forze dell'ordine in via Cinquini. E anche il Comune aveva fatto la sua parte, ripulendo l'area.
IL RUDERE Resta ancora irrisolta la questione del rudere di via Cinquini. L'ex asilo ed ex sede circoscrizionale sarebbe dovuta diventare la caserma della stazione dei carabinieri di Sant'Avendrace. Il percorso era stato avviato. Da anni è calato il silenzio.
Matteo Vercelli