LAVORI PUBBLICI.
L'assessore: piazza San Michele sarà pronta a fine anno
Fosse per lui, da privato cittadino («detto fra noi»), quel muro di cemento armato lo vorrebbe tirare giù e basta. Dieci mesi fa, quando la protesta infuriava, con sit-in, striscioni appesi alle recinzioni del cantiere e raccolte di firme, e lui era consigliere d'opposizione, fu il primo firmatario di un ordine del giorno (bocciato dall'Aula) che proponeva non tanto di abbatterlo quanto di ridimensionarlo. Ora che è assessore ai Lavori pubblici, Gianni Chessa assicura: «Non ho cambiato idea».
L'esponente del Psd'Az si trova ad avere la responsabilità (fra le altre) del rifacimento di piazza San Michele, un'opera che include anche il tanto discusso e criticato muro davanti alla chiesa della Medaglia miracolosa. «Non ero favorevole all'impostazione di questi lavori ma li ho ereditati». E quindi? «Sarei per modellare quel muro, abbellirlo in qualche modo, addolcirne la presenza, magari rivestendolo di pietra. Vedremo. Del resto quel muro è stato fortemente voluto dall'ex parroco, il Comune ha semplicemente assecondato richieste arrivate dalla chiesa stessa. Vero anche che non sento più voci di protesta dal quartiere. A questo punto aspettiamo la conclusione dei lavori, poi valuteremo insieme ai progettisti. Se c'è qualcosa da correggere, anche alla luce di quanto ci diranno i residenti, lo correggeremo. Buttarlo giù ora che è stato realizzato non si può: sono stati spesi soldi pubblici, interverrebbe subito la Corte dei conti».
TEMPI Quindi, per sapere se il muro contro cui si mobilitò tutto il quartiere resterà così com'è o verrà «addolcito», bisognerà aspettare che la Stepir costruzioni di Sadali completi le opere. Quando? «Consegna lavori 11 giugno 2015, durata dei lavori 365 giorni», dice il cartello esposto nel cantiere. Siamo a fine agosto: un mese e mezzo di ritardo e, a giudicare dallo stato della pavimentazione, dal via vai di operai e ruspe, per l'inaugurazione della piazza ci vorrà ancora del tempo. «Sì», ammette l'assessore, in carica da meno di due mesi: «C'è effettivamente un ritardo ma non è dipeso dall'amministrazione. Tuttavia, ora la ditta incaricata sta lavorando a pieno ritmo e, salvo ulteriori imprevisti, la riqualificazione della piazza sarà ultimata entro dicembre».
COME SARÀ L'obiettivo è un radicale rinnovamento dello spazio pubblico attorno alla chiesa della Medaglia Miracolosa: 6.100 metri quadri che saranno dotati di nuove pavimentazioni e nuovo sistema di illuminazione, più spazio per le radici dei grandi pini e nuove sedute (già visibili al di là delle recinzioni) attorno alle aiuole. Nel progetto definitivo approvato dall'amministrazione comunale nel dicembre di tre anni fa, è prevista «una serie di muri leggermente curvi» che «ridefiniscono in termini di migliore accessibilità, coniugata ad una maggiore continuità spaziale, il rapporto tra la piazza e il sagrato, posto ad un livello più alto».
PIAZZA GRAMSCI Se il muro di San Michele ha fatto discutere nei mesi scorsi, è di questi giorni la raccolta di firme avviata da alcuni residenti di piazza Gramsci, quasi terminata. «Sono andato a vedere con i miei occhi», racconta ancora Chessa. Il sopralluogo è di ieri mattina, alle 8,45. «C'è un ritardo di qualche giorno», ammette l'assessore, che aveva annunciato l'inaugurazione per fine agosto: «Purtroppo il Mepa, il mercato elettronico cui le amministrazioni pubbliche devono rifornirsi, era bloccato per le ferie estive. Mancavano dei punti luce: la piazza è su livelli diversi, ci sono dei gradini, e sarebbe stato pericoloso aprirla senza illuminazione. Aspettiamo una determina da parte della ragioneria. Abbiamo fatto installare le centraline dell'impianto di irrigazione e Abbanoa ci ha promesso di collegare, finalmente, il contatore. Insomma, ci siamo». Alcune critiche dei residenti sono accolte da Chessa: «È vero che la piazza è sporca. Faremo pulire con urgenza. E le piante saranno potate, ci stiamo organizzando col Verde pubblico. Così come faremo realizzare uno scivolo per i disabili: i gradini rappresentano una barriera architettonica. Quanto alla lentezza dei lavori, nei prossimi appalti pretenderemo che le ditte lavorino 24 ore su 24».
Marco Noce